Nicolò Birghenti forse non immaginava di intraprendere un percorso del genere. Un percorso che, ben presto, lo avrebbe reso protagonista.
Il difensore centrale del Catanzaro, trovatosi a sostituire l’infortunato Lito Fazio in avvio di stagione, si dimostra essere una delle colonne portanti della squadra. Lo è stato da subito. Non solo nell’ambito puramente tecnico, grazie alla sua notevole esperienza, ma anche e soprattutto perché incarna il profilo del leader dello spogliatoio.
Dopo aver militato in club importanti come il Frosinone, per ben sei anni, il calciatore veneto ha contributo a realizzare i grandi numeri raggiunti dalle Aquile, tra miglior difesa e miglior attacco, specie per quanto attiene il pacchetto arretrato, che condivide con Martinelli e Scognamillo. Domenica scorsa, tra l’altro, il gol sfiorato durante la partita contro la Gelbison, vinta 3 a 0.
Nel fare un personale bilancio ai microfoni, a pochi giorni dalla sfida di Pescara, Brighenti ripercorre i grandi risultati fin qui raggiunti, partendo da quelle che erano le sue sensazioni, all’alba di questa nuova avventura: “Quando sono arrivato avevo percepito che ci sarebbero stati i presupposti per fare ciò che stiamo facendo ed ero fiducioso, ma avremmo dovuto vederlo sul campo. Non era affatto scontato”, dice il numero 23 dell’US secondo il quale occorrerà sbagliare il meno possibile, in quanto ogni punto portato a casa è fondamentale per mantenere saldo il primato in classifica, a cominciare dal big match dell’Adriatico. Stando a quanto sostiene, il Catanzaro non potrà mai permettersi di abbassare la guardia, tanto meno nello scontro diretto di domenica, considerando che, tra le tre squadre in vetta, vige l’equilibrio.
Riavvolgendo il nastro, dal momento della firma ad oggi, l’esperto difensore rivela i passaggi che lo hanno indotto a scegliere Catanzaro: “Penso che un giocatore, in un ambiente nuovo ma consolidato da anni, debba entrare in punta di piedi e cercare di ritagliarsi spazio. All’età di trentatré anni non ho voluto elemosinare occasioni in Serie B – confida -. Avrei potuto trovare una sistemazione col passare del tempo, ma non era quello che volevo. Il Catanzaro mi ha voluto fortemente e me lo ha dimostrato, avevo bisogno di una sfida stimolante e affascinante, non ho rimpianti per non aver aspettato ulteriormente un club di B. Anzi, l’obiettivo è tornarci con questa maglia”.
Importante è il grande entusiasmo manifestato dai tifosi, attaccati a questi colori, vogliosi di scalare la vetta e ottenere ciò che da anni desiderano fortemente. Perciò l’obiettivo principale di questo scontro diretto è fare una grande prestazione, attraverso il duro lavoro; ogni partita è il gradino di una lunga scala da salire per riuscire a fare un campionato straordinario, riducendo il margine d’errore.
Evidenziando l’affinità avuta sin dall’inizio con il mister Vincenzo Vivarini, Brighenti traccia delle similitudini tra Catanzaro e Frosinone, in termini di passione e calore della gente: “Qui noto grande attaccamento ai colori, grande voglia di raggiungere un obiettivo che da tanti anni questa città non vive ed è un entusiasmo contagioso – conclude -. Ci teniamo veramente tutti, perché credo questa piazza lo meriti”.