Cominciamo dai numeri, impietosi per una sfida dal sapore antico, con una storica rivalità tra le tifoserie, tra l’altro: in casa Messina, alle 19.00 di ieri, il bilancio dei tagliandi staccati, a parte i 750 destinati agli ospiti, vedeva appena 400 biglietti per la Curva Sud e addirittura 63 per la tribuna centrale.
Insomma, una cornice di pubblico inversamente proporzionale alla tradizione di Messina e Catanzaro, che si ritroveranno tra ventiquattro ore per un incrocio che vorrà dire tanto.
Giallorossi chiamati a dare continuità di risultati e a consolidare la vetta; giallorossi peloritani, invece, a proseguire nella marcia che li sta vedendo risalire la china, dopo tre vittorie consecutive. La salvezza, quindi, non è più un miraggio, specie dopo la campagna acquisti condotta dal ds Pasquale Logiudice, ex di giornata, che ha evidentemente migliorato la rosa dei siculi.
Mister Ezio Raciti ha il dovere di infondere fiducia e carica ai suoi. E l’aspetto a cui dovrà fare attenzione l’US di Vivarini è il fatto che il Messina non abbia nulla da perdere.
“Sicuramente il Catanzaro ha una rosa importante, fuori categoria ma non significa che il Messina non abbia la voglia e il coraggio di giocarsi la partita – sostiene il tecnico Raciti, ai microfoni, nella conferenza stampa della vigilia -. In una gara singola può succedere di tutto, cercheremo di fare una partita perfetta per riuscire a muovere la classifica”.
Contando su una rosa a piena regime, eccezion fatta per Baldè (transfer non arrivato), il trainer dei peloritani non si proietta oltre questa partita, questa “finale“, come del resto lo saranno tutte per il Messina, d’ora in poi.
Dando uno sguardo alle condizioni con le quali si presenterà il Catanzaro, aggiunge: “Io credo abbia poca importanza chi giocherà nel Catanzaro, perché sono tutti dello stello livello – annota -. Piuttosto noi dovremo fare ciò che è nelle nostre corde, restando quanto più compatti possibile e cercando di affrontare l’avversario di turno nelle condizioni migliori”.
Mercato chiuso, dopo un numero elevato di acquisti? Assolutamente no: il Messina resta alla finestra, scrutando occasioni. Ma a prescindere da ciò, l’ACR non dovrà avere distrazioni: “In questo momento siamo riusciti ad avere compattezza, un’identità. Di conseguenza riusciamo anche a sopperire a qualche carenza o qualche cambio per far respirare qualcuno”, analizza l’allenatore.
“A guardare i loro numeri, da schiacciasassi, ci tremano le gambe. Ma in campo si gioca undici contro undici, in una partita singola e ce la giocheremo al massimo delle nostre possibilità – annuncia Raciti -. Contro avremo una squadra che sta bene, con tantissima autostima, ben allenata, forte in tutti i reparti, con cambi altrettanto forti. Però potrebbe capitare che loro possano incappare in una giornata non delle migliori”.
Causa maltempo e la pioggia scesa in settimana, quel che è certo è che al “San Filippo – Franco Scoglio” ci si attende di guerreggiare su un pantano.
“Sarà più un combattimento, ma ce la giocheremo con le armi che abbiamo”, afferma a tal proposito. Il distacco con quella parte di tifoseria lontana, in contestazione con la priorità, tuttavia, sembra non minimizzarsi. Raciti però auspica comunque sostegno dai presenti, vista l’importanza e il fascino della sfida: “I catanzaresi verranno in parecchi, ma sono aspetti che condizionano relativamente”.
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