Raciti rilancia: “Lamentarsi del campo sminuisce la nostra prova eccellente”

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Ha saputo far male, il Messina di Ezio Raciti. Colpendo ai fianchi (anzi, dalla fascia destra) il Catanzaro, alla prima (e forse unica) disattenzione, i peloritani strappano un punto contro la capolista.

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Un punto che muove la classifica (sempre difficile) ma soprattutto aiuta il morale di una squadra che sta vivendo un buon momento di forma e vuole risalire la china. Obiettivo, a questo punto, (ri)avvicinare sempre di più la gente allo stadio, specie quella fetta di tifoseria in perpetua contestazione con la proprietà sicula. 

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Un 1-1 che sa di vittoria, dunque: Vale come una vittoria per la qualità dell’avversario e per come è maturato – commenta mister Raciti -. Andare sotto contro il Catanzaro e avere la forza di reagire, restare in partita, pareggiare e avere anche l’occasione per chiuderla, non è da tutti e va dato merito ai ragazzi per la prestazione. Non è demerito del Catanzaro, quindi, che ha trovato un Messina organizzato. Un pareggio giusto, che alimenta l’autostima del gruppo“.

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Alla vigilia il trainer messinese aveva invocato una “partita perfetta”: missione da ritenersi compiuta. Entrando nell’analisi tattica, dice: “I giocatori del Catanzaro concedevano l’attacco in profondità alle loro spalle e l’unico che poteva sfruttare questa situazione era Konate – subentrato, autore dell’assist – che ha svolto anche egregiamente la fase difensiva quando il Catanzaro ha schierato cinque attaccanti limitandosi a buttare la palla avanti”, sostiene in mister dell’ACR, rivelando che l’azione del gol (il “dai e vai” tra Fofana e Konate) fosse frutto di un lavoro provato in allenamento, anche con altri interpreti. L’occasione più netta l’ha avuta Curiale“, continua l’allenatore, evidentemente dimenticando la palla-gol clamorosa sciupata da Curcio nel recupero.

Raciti, poi, lancia una frecciata agli avversari, che lamentavano le condizioni del campo: nulla che fosse fuori dal senno, perché si è oggettivamente giocato su un campo appesantito dalla pioggia e non proprio “curatissimo” per usare un eufemismo. “Il terreno? Piove da tre giorni – stigmatizza Raciti -. All’inizio era in buone condizioni, poi col passare dei minuti, si è allentato e quindi rovinato. Io rispetto il Catanzaro, che non ha nulla a che vedere con questa categoria, ma attaccarsi al fatto che il terreno non fosse idoneo mi sembra sminuire, in maniera banale, la forza di una squadra che ha fatto una prestazione eccellente“. E ancora: “L’anno scorso qui loro hanno vinto all’ultimo sullo stesso campo! Oggi il campo era pesante per entrambe, siamo seri! E non è detto che il Catanzaro, con un terreno buono, avrebbe fatto cinque o sei gol”, ironizza pungente, il tecnico. 

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