Amore a prima vista tra Massimo Rastelli e la sua squadra.
In meno di due settimane di lavoro, il tecnico ed i calciatori irpini hanno empatizzato alla grande e ciò si è visto: vittoria a Francavilla e pareggio che sa di vittoria contro l’autorevole Catanzaro, al termine di una partita nella quale è successo di tutto e si è chiusa sul 2-2.
Un match dai due volti: un Catanzaro cattivo e tecnicamente ineguagliabile nella prima frazione di gioco ha ceduto il passo ad un Avellino orgoglioso e arrembante nella ripresa, che ha avuto anche occasioni per mettere la freccia e sorpassare i giallorossi, messi alle corde dai lupi. Il rigore fallito da Iemmello nell’extratime avrebbe scompaginato l’entusiasmo dei padroni di casa, che faranno tesoro di questo punto, più per lo spirito che per la classifica.
“Solo la grandissima qualità e lo spessore ha permesso al Catanzaro di infilarsi in quel mezzo metro che avremmo dovuto coprire. Bravi loro con verticalità, giocate tra le linee, cambi di gioco a farci due gol in nove minuti – ammette il tecnico campano – Siamo stati bravi a restare aggrappati alla gara e ho detto proprio questo ai ragazzi nell’intervallo. Sapevo che se fossimo rimasti aggrappati e se non avessimo preso il terzo gol, continuando a proiettarci in avanti, una scintilla ci avrebbe concesso di accorciare le distanze e riprendere la partita, ed è successo!”, sostiene fiero.
“Il secondo tempo è stato bellissimo, ricco di emozioni, una sconfitta sarebbe stata una beffa, ma l’avrei presa comunque come una vittoria per il percorso che stiamo facendo – continua Rastelli -. Sono molto soddisfatto e contento per la squadra, che ha meritato gli applausi e la spinta dello stadio”.
Entrando nel dettagli dei tatticismi adoperati per fronteggiare il Catanzaro, aggiunge: “Abbiamo dato prova di essere tutti compatti e questa mentalità va alimentata. Il pari è impreziosito dal fatto che abbiamo affrontato una grandissima squadra, quindi faccio i complimenti a Vivarini, poiché il Catanzaro ha dimostrato di meritare il primo posto in classifica e, come detto tempo fa, è la deputata numero uno ad andare in B. Dopo averlo visto, non posso che confermarlo”.
Infine, con gli occhi colmi di gioia e anche commozione, esplicita la sensazione che lo ha portato a ritornare sulla panchina dell’Avellino: “Ho deciso di tornare perché volevo rivivere delle emozioni, le stesse che cerco di trasmettere ai calciatori. Questi ragazzi in me vedono la persona più idonea a guidarli e l’impatto è stato molto positivo in così poco tempo, non mi è mai capitato da quando alleno“.