Rischia di concludersi con dei treni persi per il Catanzaro, questo mese di novembre. Sabato a Marassi l’occasione per proiettarsi positivamente agli impegni natalizi, con un’agenda fitta come non mai.
E la truppa di Fabio Caserta dovrà arrivarci carica, consapevole, perché è vero che l’importante è la prestazione, ma vincere dà quella linfa indispensabile nel cammino e non si può più rimandare: demagogia, ma essenziale puntualizzare.
Treni persi, occasioni non capitalizzate, tra Frosinone e Mantova e la trasferta di Reggio Emilia nel mezzo.
Tre pareggi che, sommati a tutti gli altri, alzano una barriera di perplessità e contribuiscono a scrivere un ruolino bizzarro, in relazione del quale si sprecano le battute ilari, dall’esterno.
Eppure, c’è qualcosa, c’è del buono, da non buttare via. Parenti lontani di quelli con Cittadella e Salernitana, i segni “X” maturati recentemente (specie quello di Pisa).
Sì perché nell’ultimo mese si è trovato il plantare che pare adeguato (il 3-5-2 che ha indotto Caserta a rivedere le sue idee di partenza per le quali si era lavorato all’inizio), pare la giusta soluzione tattica.
Ora, però, serve sistemare il tutto sul piano tecnico, incastonando gli interpreti giusti al contesto.
Logico che qualcosa si rivedrà a gennaio, depennando diversi elementi che, loro malgrado, non possono incastrarsi; altri, invece, puntano a rinnovare la propria immagine, a dare dimostrazione di poterci stare, come Seck e Buso, rinvigoriti dalla prova col Mantova, condita con gol (peccato che al senegalese l’urlo di gioia sia rimasto in gola).
Genova, la Sampdoria, rappresenta l’ultima chance per congedarsi da questo mese avaro di esaltazioni e clamore. Vengono gli occhi lucidi nel rievocare ciò che è stato Marassi, lo scorso anno. Una giornata indimenticabile, come quella di Parma a Pasquetta e magari – senza scomodare paragoni impegnativi – quella vissuta al “Marulla”, nel derby di ritorno.
L’auspicio, quindi, è che questa condizione di stasi faccia intravedere la via giusta, la sensazione che sia questa la strada da percorrere verso le vittorie.
La settimana che scorre nel quartier generale di San Floro, tuttavia, presenta ancora degli asterischi.
Intanto, per ciò che riguarda Situm e Antonini, sulle cui condizioni non vi sono grosse rassicurazioni; ma soprattutto da La Mantia arrivano aggiornamenti non edificanti.
Superato il problema all’adduttore, l’esperto centravanti (che prima dello stop si stava ritagliando sempre più spazio in tandem con Iemmello), stavolta è frenato da un guaio al polpaccio che lo terrà fuori una ventina di giorni. Verosimilmente, si punterà a recuperarlo magari per la trasferta di Palermo.
Non sorride la sponda blucerchiata, sullo sfondo, d’altra parte. Fin dal suo arrivo, Andrea Sottil non ha sortito grossi scossoni, così come tutti gli altri allenatori subentrati un corsa, in questa Serie B.
Sedici punti (in coabitazione col Catanzaro), due pari e due sconfitte nelle ultime quattro e un confronto, tra il presidente Manfredi e il ds Accardi, nel corso del quale si è anche discusso del futuro del mister.
Per la partita del “Ferraris”, in ogni caso, si materializzerà, un altro esodo di cuori giallorossi, e in virtù della quale la stessa Gradinata Sud ha chiamato a raccolta la tifoseria per riempire lo stadio, munita di bandierine.
Un’iniziativa per fare quadrato intorno alla squadra e anche un fortissimo senso sociale, con parte del ricavato dalla vendita delle bandiere devoluto alla onlus della Rianimazione del “Gaslini” di Genova.
Si lavora a testa bassa, a Bogliasco. Sottil proverà a recuperare per la partita Coda e Borini, mentre Giordano sembra il più vicino al rientro, dei tre.
“Dobbiamo crescere e migliorare, ma abbiamo le qualità per farlo – diceva il tecnico dopo l’1-1 di Palermo, conscio dei malumori di una piazza ambiziosa e delusa -. Voglio una squadra umile, con lo spirito operaio, perché la categoria richiede questo“, ha sottolineato Sottil, la cui posizione rischierebbe di non essere salda se non dovesse arrivare la vittoria, sabato.
La Samp vuole uscire da questa situazione. Il Catanzaro anche.