“Sconfitta che brucia, sono emerse delle lacune”: Vivarini ai microfoni

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La Serie B è un insegnamento continuo, partita dopo partita. Così, assimilata la sconfitta incassata al fotofinish contro il Modena, il Catanzaro si piega subendo una rimonta clamorosa da un Brescia a cui occorre dare il merito di averci creduto, senza mollare mai. Bravo Rolando Maran a cambiare le carte, nel momento di maggiore difficoltà, già prima dell’intervallo.

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L’approccio di sempre aveva scandito le battute iniziali di un match che sembrava destinato a registrare il segno “1” in schedina e nient’altro, visto l’ardore, la cattiveria e la qualità dei giallorossi: imponderabile, per quello che si era visto nel primo tempo, l’epilogo a cui si è assistito al “Ceravolo”. Nulla però che possa aver inciso sulla festa di colori e passione all’ex “Militare”, per merito delle tue tifoserie gemellate, con la coreografia in omaggio a Massimo Capraro a dipingere magnificamente lo stadio. Insomma, una partita dalle due facce e alla fine è 2-3, una battuta d’arresto bruciante che incrina un po’ l’armonia natalizia, prima della trasferta di Reggio Emilia.

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In sala stampa, seppur scuro in volto Vincenzo Vivarini elogia ugualmente la squadra per la prova: “Abbiamo fatto un’ottima prestazione, anche nel secondo tempo. Sono però emerse delle lacune che abbiamo pagato caro”, premette il mister. Entrando quindi nell’analisi del match, il tecnico di Ari non nasconde le crepe:Primo tempo stra-dominato, poco da dire! In alcune situazioni dovevamo essere meno leziosi, viste le tantissime palle gol non capitalizzate – ammette -. Avremmo dovuto essere più concreti e chiuderla già nella prima frazione. Nella ripresa, poi, abbiamo subito la fisicità del Brescia, che non ha fatto nulla, se non affidarsi ai rinvii del portiere, alle seconde palle ed alla fisicità, elementi che ci hanno costretti ad abbassarci”.

Vivarini, quindi, passa in rassegna l’azione che ha generato la topica difensiva, in occasione del 3 a 2 delle Rondinelle: “Avremmo dovuto buttar palla? Noi dobbiamo assolutamente cercare sempre il gioco, poi gli episodi possono essere avversi – ribadisce -. Questa sconfitta brucia, fa male, alla luce di quanto costruito con qualità in mezzo al campo. È una sconfitta immeritata, ma dobbiamo avere la forza di accettarla”.

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Lacune, appunto, ed è legittimo averne, sebbene l’attuale sesto posto del Catanzaro (scavalcato adesso anche dal Cittadella), resti una posizione considerevole. E su questi limiti sarà opportuno soffermarsi, non tanto nei pochi giorni che ci dividono dalla gara contro la Reggiana, ma durante la sosta: “Abbiamo messo in evidenza qualche limite che sapevamo di avere fin dall’inizio – sottolinea l’allenatore abruzzese -. Speriamo di riavere tutti i ragazzi a disposizione al rientro dalle vacanze”, aggiunge, in riferimento agli assenti. A conti fatti, senza Iemmello in primis, sono arrivate due sconfitte in due partite. Qualcosa vorrà pur dire.

Poi, un parere sulla variazione tattica operata tra un tempo e l’altro dal collega Maran, dimostratasi azzeccata. Vivarini non è di questo avviso però: “Il loro cambio modulo non ha influito affatto – dice -. A metterci in difficoltà sono stati i rinvii del portiere, le seconde palle, le aggressioni e la fisicità in mezzo al campo, ma non l’aspetto tattico”.

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