In sala stampa piomba Vittorio Galigani.
Il direttore generale del Taranto, evidentemente accecato dalla delusione per quello che – a suo dire – è stata “una cosa scandalosa”, si scaglia contro la conduzione di gara del signor Giaccaglia di Jesi e, assumendosi la responsabilità delle sue affermazioni, contro il designatore della CAN C, Maurizio Ciampi.
Ai microfoni, a caldo, Galigani nella sua dichiarazione spontanea è un fiume in piena, pur elogiando il pubblico di casa e l’US Catanzaro, che nulla hanno a che vedere con lo sdegno delle sue parole: “Il Catanzaro è talmente forte e attrezzato che non ha necessità di aiuti arbitrali – tuona -. Magari avrebbe vinto ugualmente la partita vista la sua forza tecnica, ma non meritavamo di perdere con un rigore inesistente, una castroneria tremenda dopo tre minuti. Il nostro portiere è andato sulla palla, non sull’uomo”.
La esternazione del dg tarantino parte da lontano e abbraccia un po’ tutto quello che è stato, fino ad oggi, il cammino dei rossoblu, a suo dire bersagliato dagli arbitraggi a sfavore “che rovinano le partite”: “Oggi l’arbitro ha scontentato tutti – continua -. Mi appello alla sensibilità di tutti e mi rivolgo all’incapacità del designatore Ciampi! Sono amico di Floriano Noto e so dei sacrifici che ha fatto negli anni per portare la squadra in questa posizione di classifica. Non mi lamento dell’atteggiamento sportivo del pubblico, né della squisita ospitalità della società, ma di una partita rovinata da un incapace, su un’azione naturale. Mi assumo la responsabilità di quanto affermo”.
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