Brusco risveglio per il Catanzaro, al “Giovanni Zini”. I giallorossi impattano sotto i colpi di una Cremonese che ha spadroneggiato dall’inizio alla fine, trascinata dall’ex Vandeputte e da un Johnsen che non ha fatto rimpiangere Vazquez.
Ma è davvero difficile individuare qualcuno, tra le fila grigiorosse, che non abbia fornito una prestazione sugli scudi. Di tutt’altra estrazione, quindi, la prova dell’US, senza le giocate e il carisma del suo capitano.
Ma ciò non può costituire certo un’attenuante e Fabio Caserta, con onestà intellettuale e signorilità – come sempre – non si sottrae ai microfoni nel riconoscere la “giornata no” dei suoi. Sì, ci si poteva attendere magari carenza di idee negli ultimi metri, vista l’assenza di Iemmello, vera mente del Catanzaro, non solo finalizzatore; ma l’aspetto disarmante, sta nella “performance” disarmante della retroguardia, con due gol letteralmente confezionati per un avversario di per sé forte, al quale non serve concedere un millimetro.
“Di positivo, oggi, decisamente poche cose! Abbiamo assistito a ‘due partite’ – commenta il mister a caldo -. Nel primo tempo la squadra ha sì regalato il primo gol ma, al di là degli errori, è stata sempre in partita. Il secondo tempo non è neanche da commentare! Non siamo scesi in campo, abbiamo sbagliato tutto“. Chiaro e inequivocabile.
Un Caserta avvilito, che non si nasconde, ma fiducioso: “Volevamo dare continuità al percorso fin qui portato avanti – continua –. Chiedo scusa a nome della squadra ai tifosi, anche oggi in tantissimi e sempre vicini. Può succedere di perdere ma non in questo modo“, dice, facendosi scudo del suo gruppo (“non siamo dei ‘fenomeni’, ma neanche dei ‘brocchi’, guai a chi me li tocca!“, ammonisce).
Cestinare immediatamente questa giornataccia, in vista del derby è l’unico antidoto: “Servirà stare sempre concentrati, non abbassare mai la soglia di intensità e attenzione, perché emergono i nostri difetti – analizza il trainer melitese -. Fin da stasera penseremo alla settimana molto delicata che abbiamo davanti”.
Superfluo e inopportuno additare qualche responsabile in particolare: le responsabilità vanno evidentemente suddivise. “È stata una ripresa sbagliata da parte di tutti, non figlia dell’errore del singolo – sostiene -. Il primo tempo non abbiamo fatto la solita partita, perché la Cremonese veniva in pressione e cercava di non farci giocare, ma poi non siamo scesi in campo dopo l’intervallo e questo non deve capitare”.
In risposta a chi vede nel Catanzaro di oggi troppi errori dovuti alla costruzione dal basso, il trainer delle Aquile glissa: “Il nostro non è un gioco dal basso che segue la moda! Non si tratta di gol frutto di errori in fase di costruzione – spiega – ma, nello specifico, un retropassaggio sbagliato”.
Scendendo nell’analisi tattica rivela: “Avevamo preparato un’impostazione diretta sugli attaccanti – ammette – sapendo che la Cremonese marca a uomo a tutto campo”
Allora è deleterio fare “regali” ad un avversario quotatissimo: “Non dobbiamo rendere la vita facile, prescindendo da chi ci troviamo davanti! Occorre mantenere umiltà, tenacia e voglia di lavorare, aspetti che ci hanno portato ad occupare questa posizione – sottolinea Caserta -. Ho visto l’amarezza dei ragazzi nello spogliatoio, tengo molto a loro. Ora bisogna resettare, analizzare serenamente gli errori e non fare drammi, perché si può incappare nella giornata storta”.
All’orizzonte, dunque, il Cosenza, rinfrancato dalla vittoria nello scontro diretto con la Reggiana: “Sarà una settimana diversa, ma cercherò di viverla come le altre nel limite del possibile – assicura –, chiedendo sempre alla squadra di non pensare alla classifica né agli obiettivi”.