Finalmente Mario Situm.
Sì, finalmente, perché l’esterno è tornato a riassaporare il campo, nel derby con il Crotone, dopo lo stop imposto dal guaio al polpaccio che lo ha tenuto fuori per diverse settimane. Un disguido apparentemente lieve, ma che lo ha costretto a dividersi tra infermeria e lavoro differenziato per circa un mese. Il Catanzaro, adesso, potrà ritrovare – si spera con maggiore continuità – le qualità dell’ex Reggina su una fascia che ha visto, nel frattempo, le sgroppate di Jari Vandeputte.
Se il belga contro il Monterosi, domenica, sarà squalificato, toccherà ancora a Tentardini muoversi sulla corsia di sinistra, proprio lui che aveva trovato la maglia da titolare, mentre il croato era ai box. Ingeneroso, stando a quanto dimostrato finora da Vivarini, parlare di “riserve” o “titolari”: il progetto tecnico dell’US è incentrato sulla possibilità di contare su tutti gli elementi in rosa. Ognuno è un anello fondamentale della catena.
Una delle doti del 30enne di Zagabria è il carisma e ciò trapela dalle sue parole, pronunciate con schiettezza: “Dal punto di vista fisico non ho bisogno di molto tempo per riprendermi. Ora non sono al cento per cento, ma posso dare una mano – dice Situm, nell’incontro con la stampa -. Mi bastano un paio di partite per tornare ad un livello altissimo. Oramai, a trent’anni, esperienza a sufficienza”.
Il suo arrivo, la ciliegina sulla torta a poche ore dal “gong” che ha sancito la chiusura del mercato estivo. Situm ripercorre, a tal proposito, le considerazioni che lo hanno indotto a scegliere proprio Catanzaro: “Sapevo di trovare una squadra forte, mi ero informato e avevo sentito solo belle cose – rivela -. Una società seria, un ambiente straordinario e una tifoseria calda. Un progetto completo che mi è piaciuto subito, tutte le componenti per far bene e portare pubblico con i risultati”.
“Un ragazzo tranquillo che ama stare in famiglia” si definisce Situm, il quale, al netto della sua esperienza internazionale, costellata da palcoscenici importanti, scorge sostanziali differenze tra la Lega Pro e altri contesti: “Vi sono differenze che riguardano l’ambito fisico, tattico, il ritmo, anche i campi e le strutture. Ma Catanzaro non è una società di C, a partire dal presidente e per finire a tutte le altre componenti – osserva -. La classifica adesso parla da sé, ma ci sono altre squadre squadre che lottano per il primo posto. Per quanto abbiamo espresso, meritiamo di essere là davanti e per vincere il campionato, occorre vincere con le dirette concorrenti. La più forte, poi, salirà. E sono convinto che saremo noi“.
Poi, tra aneddoti e battute, il suo percorso da professionista, che lo ha visto alternarsi su ambedue le corsie, col passare degli anni: “Ho iniziato come ala, sia destra che sinistra, poi un mio allenatore aveva bisogno di un terzino destro e mi sono messo a disposizione. Da quel momento ho giocato dappertutto – confida -. Non sono uno che pensa a sé, ma si mette a disposizione della squadra con umiltà e segue il mister fino alla fine. Adesso gioco come quinto, ma se serve posso andare anche in porta! Prediligo la fascia sinistra perché mi consente di rientrare sul destro, ma gioco con tranquillità anche a destra. In questo modo posso giocare dappertutto!”, sostiene Situm con quel filo di ironia che ben si coniuga al suo aspetto serioso e tutto d’un pezzo.
Altra analogia scorta, quella con gli ambienti in cui ha giocato, a partire dalla sua Croazia: “In Croazia vincevamo facilmente, quindi nelle partite di campionato gli stadi sono vuoti, è in Europa League o in Champions che si riempiono – afferma -. Ho visto tanti stadi pieni anche in Turchia, Polonia. Qui vedo quel tipo di passione, ed è per le emozioni della gente che noi, in campo, diamo sempre qualcosa in più. I tifosi rappresentano il ‘dodicesimo giocatore‘, è stato bello giocare davanti a loro vederli cantare per tutta la partita, contro il Crotone. Questo delinea l’immagine completa per fare bene, perché abbiamo la tifoseria e la squadra, è tutto dove deve stare! Quindi dobbiamo lavorare con umiltà e restare concentrati”.
Dunque non ci sarà modo, per lui, di ritrovare gradualmente il ritmo partita, dopo la mezzora contro i pitagorici: senza Vandeputte, il croato verrà lanciato nella mischia dal primo minuto contro il Monterosi, in un match che si preannuncia particolarmente ostico. “Crotone e Pescara sono a pochi punti di distanza, perciò, in ogni partita i tre punti sono troppo importanti. Se forniremo una prestazione sui nostri livelli, sono sicuro che vinceremo tutte le partite”, raccomanda Situm, il quale, sulla compagine guidata da Menichini aggiunge: “Si tratta di una buona squadra, con giocatori dotati fisicamente, ma con i loro limiti e non saranno contenti di giocare contro di noi! Se entreremo in partita bene, come sempre abbiamo fatto, facendo il nostro gioco, dipenderà da noi il risultato“.
Infine, viste le sue esperienze in cadetteria con Reggina e Cosenza, Situm chiude con una battuta che non ha bisogno di repliche: “Ho scelto Catanzaro perché voglio giocare in B! Il Catanzaro è una squadra che deve avere per forza la Serie B come dimensione”.