Andrea Sottil sapeva di fronteggiare un cliente scomodo e la partita era stata preparata in funzione delle attitudini del Catanzaro.
Perché il Catanzaro ha dimostrato di non sconfessare la propria natura, fatta di possesso, fraseggio nello stretto e dominio della manovra, indipendentemente dall’avversario. I giallorossi, quindi, sono scesi in campo alla “Dacia Arena” con un atteggiamento fresco, sbarazzino, esprimendo quei concetti che avevano consentito di stare in partita per almeno un’ora, dopo un primo tempo ad altissimi livelli. Il 4-1 finale consente ai bianconeri di accedere ai Sedicesimi di Coppa Italia Frecciarossa, dove pescheranno la vincente di Cagliari – Palermo.
Nella prima frazione, i mugugni e il malcontento del tecnico dei friulani era palpabile: la ripresa, complice il calo fisico delle Aquile ed il 2-1 di Beto, in apertura, ha poi avuto un canovaccio diverso ed i padroni di casa hanno legittimato il vantaggio.
“Siamo partiti bene, ma abbiamo preso un gol frutto di movimenti sbagliati e di una serie di errori che non dobbiamo commettere – commenta l’allenatore piemontese -. Nella prima parte di gara non eravamo molto veloci, non eravamo rapidi nell’uscire, anzi siamo stati discontinui e abbiamo subito palleggio degli avversari perché dietro non scalavamo bene coi difensori sulle loro punte. Poi abbiamo fatto bene l’ultima parte del primo tempo e nella ripesa ho visto la mia squadra“.
“Più dinamicità, velocità di pensiero, di aggressività, più rapidità nello scalare avanti, recuperare palloni alti, oltre ad essere presenti nell’area avversaria – continua Sottil -. Il Catanzaro non è più uscito dalla metà campo perché non permettevamo alle punte di girarsi. Insomma, abbiamo avuto tantissime occasioni, è da considerarsi un buon test, ma abbiamo tanto lavoro davanti”.
Staccato il pass per i Sedicesimi, Sottil in testa ha un unico, vero, obiettivo: la gara con la Juventus, che bagnerà il debutto dell’Udinese in campionato.
“Sì, il Catanzaro è una signora squadra guidata da un bravissimo allenatore e farà un ottimo campionato in B, perché ha un impianto di gioco dopo aver stravinto il campionato, ma è chiaro che domenica sera contro la Juve sarà tutt’altra cosa”, ammette l’ex difensore di Fiorentina e Genoa.
A fare eco alle parole del tecnico, in zona mista sopraggiungono due tra coloro che hanno timbrato il match: Lucca e Thauvin.
Il trentenne nazionale francese, giunto lo scorso gennaio dopo esperienze a Newcastle, Marsiglia e Tigres, è da ritenersi forse il migliore in campo, autore di un gol e un assist: “La vittoria è frutto di una settimana di lavoro intenso, contro una squadra ben organizzata”, commenta (in spagnolo) Thauvin.
Reduce dalle esperienze non felicissime di Pisa e Ajax – dopo aver impressionato con la maglia del Palermo nella stagione 20/21 – per Lorenzo Lucca potrebbe essere l’ora del riscatto, se veramente vuol diventare qualcuno nel calcio che conta: “Nel secondo tempo il mister ci ha aiutato a capire cosa fare meglio – rivela l’attaccante classe 2000 – così siamo entrati in campo con il piglio giusto. Una volta in vantaggio, abbiamo consolidato il risultato”, sostiene Lucca, “contento per il gol ma soprattutto per il passaggio del turno“.
(FOTO: ARCHIVIO ANDREA ROSITO)