Dimitrios Sounas è l’uomo in più.
Il Catanzaro annovera una delle rose più competitive dell’intera Serie C (forse, la più forte del suo girone) e, nell’ampio ventaglio di “figurine”, Sounas è l’elemento che ha dato quel qualcosa in più, sebbene sia impossibile individuare, anche tra coloro che hanno avuto finora meno spazio, qualcuno che non abbia dato il massimo.
Il greco, giunto lo scorso gennaio per alternarsi con Carlini, ha costruito poi, tassello dopo tassello, una grande intesa con Biasci e Vandeputte, degna dei più noti fratelli Derrick e su questa prerogativa si fonda il suo percorso in giallorosso. Ma non è l’unico aspetto che lo distingue. L’ardore e l’abnegazione, fanno di “Dimi” uno dei calciatori più affidabili, al di là delle peculiarità tecniche. Quest’anno, la libertà della traccia libera, la facoltà di poter svariare su tutto il fronte offensivo alle spalle del duo Biasci-Iemmello, deputato a creare squilibrio tra le linee avversarie e – soprattutto – vedere la porta in maniera più ravvicinata. E ad oggi, lo score dei gol fatti e degli assist, segnala numeri ragguardevoli.
Intervenendo ai microfoni, Sounas traccia proprio un bilancio tra presente e passato recente: “Il Catanzaro della scorsa stagione è molto simile al Catanzaro di quest’anno. Abbiamo una rosa molto competitiva, un gruppo davvero unito, composto da ragazzi straordinari al servizio della squadra – afferma -. Questo aspetto emerge in ogni partita ed è questo che porta risultati, alla fine. Speriamo di continuare lavorando con questa umiltà”, dice.
Il numero 24 giallorosso torna quindi al poker di Andria: “Non era una partita semplice, infatti nei primi minuti loro si difendevano bene, molto ‘bassi’ e noi non riuscivamo a trovare lo spazio giusto per attaccare. Quest’anno siamo migliorati proprio nella fase di possesso palla – ammette – quindi, facendo girare la palla con pazienza, siamo riusciti a farli stancare e trovare il varco. Dopo il primo gol è stato molto più semplice”. Una gara che aveva presentato delle insidie così come il Picerno, squadra che, stando alle parole del 28enne ex Perugia, si è rivelata la più ostica da affrontare finora, avendo mostrato “idee di gioco chiare quando aveva palla, al punto da metterci in difficoltà, specie nel primo tempo”. Tuttavia, le qualità del Catanzaro – anche individualmente – sono venute fuori e hanno inciso sul risultato.
Nel guardare indietro, facendo un raffronto con i suoi trascorsi tra Reggio Calabria e Perugia, a suo dire squadre forti ma non quanto il Catanzaro, rilancia: “Siamo i più forti del campionato, ma le parole non bastono. Serve dimostrarlo sul campo”.
Una consapevolezza che tornerà utile nel percorso delle Aquile, così come la disinvoltura mostrata in campo, in una zona del rettangolo verde che gli consente di inventare, svariare e anche segnare: “Rispetto alla scorsa stagione, mister Vivarini mi chiede di attaccare di più la porta e la profondità, di essere una mezzala molto offensiva. Quindi cerco di dare il massimo e spero di continuare così”. E a proposito di gol, ce n’è uno in particolare che genera sensazioni dolci ma al contempo amare, in Sounas: “Il gol più bello? Quello realizzato contro il Padova, ma purtroppo sappiamo com’è andata e non è servito. Da allora avevamo rabbia, la voglia di ripartire senza pensare il passato – dice -. Siamo partiti alla grande e la nostra forza dev’essere non guardare il passato, ma pensare al presente“.
E il presente fa rima con Viterbese, sabato al “Ceravolo” intenzionata a bissare il risultato sorprendente colto a Monopoli. Sounas chiama alla massima attenzione: “Non ci sono partite facili, Cerignola ne è la prova. Dobbiamo approcciarci sempre allo stesso modo, come fosse l’ultima partita del campionato. Se vogliamo vincere, bisogna dare il massimo contro tutte le squadre, senza guardare la classifica”.