La Cremonese torna in scena. La delusione del secondo posto sfumato, tra marzo e aprile, dev’essere ormai acqua passata per i grigiorossi. Ora, ai playoff, ci sarà quel Catanzaro, lontano parente della matricola acerba vista allo “Zini” ad agosto.
Le Aquile hanno imparato a volare, stanno imparando a sognare: il 4-2 sul Brescia pone il punto esclamativo sulla crescita del gruppo di Vivarini. Catanzaro che, adesso, si troverà a dover inseguire nel doppio confronto, vista la posizione privilegiata di Venezia e Cremonese, nelle semifinali.
Quest’aspetto, però, non suscita particolari sensazioni in Giovanni Stroppa, che bada più alla sostanza: “Sono sicuro che faremo una grandissima prestazione. Il mese scorso arrivavamo al ‘Ceravolo’ reduci dalla sconfitta di Terni, in un momento non buono, ma abbiamo fatto un’ottima partita – osserva il tecnico, alla vigilia dell’andata -. Ora servirà fare meglio, contro un’ottima squadra che può mettere in difficoltà, proprio come noi”.
Ecco, tornano d’attualità gli aspetti in comune tra le due squadre, nell’espressione di gioco. Stavolta, però, non si giocherà per fare punti e, soprattutto, la gara di domani sera non sancirà nulla: si dovrà necessariamente estendere il ragionamento sul doppio confronto.
“Occorrerà considerare i ‘due tempi’, ragionare nell’arco dei centottanta minuti – sottolinea l’ex allenatore di Foggia e Crotone -. L’aver ripreso la partita all’ultimo secondo, propone un Catanzaro con nuove energie psicologiche e servirà il giusto approccio, in noi, in quello stadio. Il gol al 96′ insegna che non è finita mai, a maggior ragione in una doppia sfida. Ciò che accadrà domani non sarà determinante o condizionante per la partita successiva, ma terrà aperto qualsiasi tipo di risultato”.
Interpellato più volte su interpreti e scelte tattiche (Collocolo non verrà rischiato, probabilmente), Stroppa liquida tutto con un diplomatico e abbottonatissimo “non so, lo capiremo domani sera”. Inutile, a questo punto del torneo, parlare di condizioni di vantaggio, sebbene la Cremo sia partita a inizio anno col chiaro intento di tornare in A, direttamente o dalla porta secondaria.
“Chi si trova ad affrontare una semifinale, ormai, ha le stesse ambizioni, alla pari – ammette – quindi il percorso fatto prima non conta. Abbiamo il 50% di possibilità, con immutate determinazione e motivazione, al 100%. Occorre considerare le squadre rimaste, alla pari”.
“Il Catanzaro è una squadra votata al palleggio come noi, abbiamo obiettivi tecnici comuni – puntualizza, ancora una volta -, ci piace giocare a calcio e vincere attraverso le prestazioni, ma domani sarà una cosa diversa rispetto al campionato”.
A prescindere dalle individualità, la forza dell’US sta nel collettivo, ma Stroppa non manca nel fare delle menzioni speciali: “Iemmello rappresenta un ‘fattore al 100%’. Ha trovato l’ambiente giusto, penso non si sia mai espresso in questo modo – dice -. Fino a qualche anno fa era uno dei giovani più forti, poi ha avuto una flessione ma ora è in una dimensione straordinaria. Anzi, è strano giochi in B! La nostra attenzione, però, vira sulle qualità in altri ruoli, come Vandeputte, bello da vedere anche da avversario, o Petriccione, che ho allenato a Crotone”.
Allenatore esperto, navigato, Giovanni Stroppa ha già confidenza con la vittoria dei playoff in cadetteria: “Vincerli è bellissimo! Ma ogni storia è diversa, mi piacerebbe raccontarne un’altra, fra due settimane – ammette -. Sarà un’opportunità straordinaria, da sfruttare al massimo in tutte le sfaccettature”.
“Conta star bene fisicamente e avere la mentalità giusta – conclude il tecnico della Cremonese -, la squadra ha queste componenti. Certo, nel calcio può succedere di tutto, proprio come il gol del Catanzaro al 96′! Ma noi ci siamo“.