“È mancata la stoccata, è mancato il gol, ma ho poco da rimproverare alla squadra“: sereno, pacato, distinto, Vincenzo Vivarini si presenta nella sala stampa dello stadio “Enrico Rocchi” di Viterbo.
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Attende una “partita sporca”, al “Rocchi”, mister Vivarini. Questo, in poche parole, il pensiero del trainer abruzzese, in vista della gara che domani alle 17.30 il Catanzaro giocherà a Viterbo.
Quando si vincono le partite, è sempre difficile guardare alla prestazione del singolo, si tende a valutare complessivamente il gruppo, soprattutto se si parla di questo Catanzaro.
Emozioni forti. Risulta difficile individuare pecche o sbavature dopo un 4-0. L’ennesimo risultato tondo, che non ammette repliche. Ed è anche difficile rintracciare una squadra che addirittura riesca a maturare lo stesso passivo, all’andata e al ritorno.
“Troppo” Catanzaro per l’Andria. Dinnanzi alla grandezza ed allo spessore tecnico di questo gruppo, c’è solo da prenderne atto e levare il cappello. Non è mancanza di modestia, ma una constatazione di fatto.
Non dev’essere facile il compito che ha assunto Bruno Trocini fin dal momento in cui è stato chiamato sulla panchina della Fidelis Andria.
Auspicava un riscontro migliore, senza dubbio, Gaetano Fontana, nel tornare al “Ceravolo” da avversario.
È tornato e si è (ri)preso di diritto la scena, Dimitrios Sounas.
I fatti confermano, ancora una volta, quanto preannunciato alla vigilia: non esistono più partite “alla portata”, partite “abbordabili”. Del resto, Vincenzo Vivarini era stato chiaro.
Nessuna amarezza da “smaltire” o metabolizzare per l’US Catanzaro che, a Messina, appena due giorni fa, ha visto interrompersi il ciclo di vittorie, stoppato sull’1-1 da un avversario arcigno e su un terreno ben oltre il limite della praticabilità.