Determinazione e rabbia: ecco la ricetta, per tornare alla vittoria, prescritta da Vincenzo Vivarini.
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“È mancata la stoccata, è mancato il gol, ma ho poco da rimproverare alla squadra“: sereno, pacato, distinto, Vincenzo Vivarini si presenta nella sala stampa dello stadio “Enrico Rocchi” di Viterbo.
I tifosi giallorossi omaggiano mister Vivarini.
Dirige l’orchestra Andrea Ghion.
Emozioni forti. Risulta difficile individuare pecche o sbavature dopo un 4-0. L’ennesimo risultato tondo, che non ammette repliche. Ed è anche difficile rintracciare una squadra che addirittura riesca a maturare lo stesso passivo, all’andata e al ritorno.
Tocca a Pontisso. Dentro Iemmello e Scognamillo, out Ghion per squalifica. Bombagi ancora ai box, Rolando in panchina, pronto a dare una mano. Con questi appunti sul taccuino, mister Vincenzo Vivarini stilerà l’undici che tra pochissimo affronterà la Fidels Andria al “Ceravolo”.
Il Catanzaro è padrone del suo destino.
I fatti confermano, ancora una volta, quanto preannunciato alla vigilia: non esistono più partite “alla portata”, partite “abbordabili”. Del resto, Vincenzo Vivarini era stato chiaro.
Non ha mai suscitato grosse ansie l’assenza di uomini cardine, in Vincenzo Vivarini.
Nessuna amarezza da “smaltire” o metabolizzare per l’US Catanzaro che, a Messina, appena due giorni fa, ha visto interrompersi il ciclo di vittorie, stoppato sull’1-1 da un avversario arcigno e su un terreno ben oltre il limite della praticabilità.