“Tante partite” in una partita – Il Corsivo

In una partita, vi sono “tante partite”. Esternazione trita e ritrita, scontata, ma è così. E al “San Nicola” di Bari, ne è venuta fuori l’ennesima dimostrazione. Il Catanzaro parte bene, gestendo, anche “imponendo” un “sotto-ritmo” blando, manovrando senza mai scoprirsi in modo scriteriato (a differenza di quanto avvenuto contro il Parma, che davanti a sé ha trovato praterie) e detenendo sostanzialmente il pallino del gioco. Ma è il Bari a passare in vantaggio, fino al pari – quasi immediato – dei giallorossi. Prima dell’intervallo, risultato ribaltato. Nella ripresa, il legno dei padroni di casa, poi il nuovo pareggio (ancora col greco Koutsoupias) e l’inferiorità numerica nel finale, con il forcing dei galletti che non produce nulla.

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Insomma, la fotografia di un campionato che si annunciava denso di emozioni e di insidie e così è, da sempre. Il 2 a 2 scritto in Puglia, allora, consente al Catanzaro di muovere un altro importante passo in classifica e scacciare via i fantasmi (qualora ne fossero emersi) del post-Parma. Perché mister Vincenzo Vivarini ha necessità di incamerare il maggior numero di punti, già in questo girone d’andata, fintanto che le settimane successive consentiranno ai giovani del gruppo di avere quella “scorza” di esperienza in più e slatentizzare le proprie potenzialità: c’è bisogno di loro, c’è bisogno di tutti e c’è bisogno di stare sempre attenti, sul pezzo.

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Cadere in qualche ingenuità (difensiva) è legittimo, lo ha rimarcato il tecnico ieri pomeriggio, dai microfoni del Poligiovino (LEGGI QUI), perché non si ha più a che fare – col dovuto rispetto – con gli attaccanti che si incrociavano in Lega Pro, fatta eccezione per pochissimi. Allora anche il Cittadella (che “non dispone di giocatori dal livello individuale altissimo, però tutti funzionali al progetto tattico consolidato negli anni, ha detto il mister) è avversario verso il quale avere rispetto, alta considerazione e da prendere con le pinze. Reduci dal capitombolo casalingo con il Como (uno 0-3 inappellabile), i granata non avranno intenzione di abbassare la testa dinnanzi alle Aquile, seppur in casa loro.

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Edoardo Gorini ha rivelato di “temere l’organizzazione di gioco del Catanzaro” (LEGGI QUI), ma questo non implicherà un atteggiamento remissivo o rinunciatario da parte del Sitadèa, sebbene non potrà contare su uomini cardine come Pandolfi o Amatucci.

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L’US, da par suo, senza Situm per un po’ a cui si aggiunge l’assenza di Pompetti, affaticato, ritrova Krajnc, Oliveri dalla squalifica e soprattutto Ambrosino, ex di serata (verso il quale il tecnico del Cittadella ha mandato un messaggio, non troppo velato), che siederà in panchina, intanto.

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“Non è una questione di schema, ma di concetti” per il Catanzaro, che si schiererà con il 4-4-2, ritrovando molto probabilmente Iemmello dall’inizio, con la conferma della catena ellenica, composta da Katseris e Sounas. Davanti a Fulignati, pacchetto centrale con Scognamillo e Brighenti, con Katseris sul lato destro ed il rientrante Krajnc sulla sponda opposta. In mediana torna l’accoppiata Verna-Ghion, mentre Sounas e Vandeputte viaggeranno sulle fasce, per cucire tra le linee. In avanti, allora, Iemmello e Biasci. A guidare i ragazzi, dalla panchina – squalificato Vivarini – ci sarà mister Andrea Milani.

Calcio d’inizio alle 20.30, arbitrerà Ghersini di Genova.

 

 

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