Appuntamento da non fallire. Non perché la classifica scandisca una posizione difficile (tutt’altro!), ma per congedarsi dal “Ceravolo”, in occasione dell’ultima gara casalinga di questo indimenticabile 2023, con una vittoria. A maggior ragione, dopo una sconfitta figlia di una prova che definire “opaca” e inconsistente sarebbe un eufemismo.
Ad Ascoli il Catanzaro ha smarrito la trebisonda senza il suo capitano, il quale dovrà star fuori ancora, finché non avrà smaltito il problema al ginocchio: tuttavia, per qualità individuali ed espressione collettiva, le Aquile non possono certo appigliarsi all’assenza di colui che, indubbiamente è l’uomo più rappresentativo. Le bocche di fuoco per colpire, pur senza Iemmello, ci sono tutte ed è ora che riprendano a funzionare. Biasci, Ambrosino o Donnarumma pronto al rientro, non fa differenza: è essenziale proseguire la marcia, al di là degli interpreti in campo.
Domani, in un pomeriggio di festa per lo splendido gemellaggio con la tifoseria “avversaria” e per l’annunciata coreografia in omaggio a Massimo Capraro, arriverà un Brescia sbarazzino, che ha ritrovato smalto e brio nelle ultime uscite, grazie alla cura Maran, tornato a guidare le Rondinelle diciassette anni dopo un esonero cervellotico. Motivo in più per tenere alta l’asticella della concentrazione e fronteggiare una squadra che verrà a fare la sua partita e scalare posizioni in chiave playoff.
Nell’economia delle considerazioni, Vincenzo Vivarini non può tener conto di tutti questi aspetti, alla vigilia della partita. Non solo: elemento non marginale – nel cuore delle festività – l’essere sottoposti ad un doppio impegno ravvicinato.
“Sarà una bellissima partita contro un avversario che, dall’avvento di Maran, ha trovato la quadra – premette il mister ai microfoni -. Il Brescia è organizzato nel difendere e nel proporre, temibile nel possesso, visti giocatori di livello alto che hanno fatto la Serie A. Ecco, loro sono motivati e ora hanno trovato i giusti equilibri, ma noi dobbiamo provare a prendere campo e profondità”, sostiene Vivarini focalizzandosi subito sugli avversari, dal Poligiovino.
“Anche gli spunti tattici della partita saranno interessanti – continua, entrando nel dettaglio -. Si tratta di una squadra che si difende col 4-4-2 ma lavora poi col 3-4-3 in fase di sviluppo, variando posizioni in campo, però speriamo di prendere il sopravvento sul piano del gioco ed essere padroni della partita come facciamo di solito. Vi sono tutti i presupposti per assistere ad una vera partita di B, ma dovremo essere bravi a battagliare”.
“Una vera partita di B” sottolinea il trainer di Ari, in riferimento al “non” gioco visto al “Del Duca”, anche da parte dell’Ascoli, che ha ottenuto i tre punti senza spiccare nei valori o nella produzione, affidandosi anche all’ostruzionismo: “Ad Ascoli non è stata una partita di calcio, ma una partita ‘sporca’, brutta in tutti i sensi. Loro l’hanno messa sul piano dell’esperienza e della furbizia – ammette -. È vero, noi non abbiamo fatto un tiro in porta, ma lo stesso Fulignati non ha fatto una parata, a parte la traversa. Insomma, dobbiamo archiviarla subito ed essere ottimisti”.
Chi scalpita per tornare a disposizione – e magari riappropriarsi di una maglia da titolare da qui a breve – è Alfredo Donnarumma, grande ex delle Rondinelle, ma sul suo eventuale impiego, Vivarini preferisce non esporsi. Anzi, l’allenatore dell’US pone in risalto le indicazioni fornite da chi ha dimostrato di essere pronto per una chance, lavorando a capo chino durante la settimana. “Sono contento del riscontro ricevuto da chi sta fuori – rivela a tal proposito il tecnico dell’US -, mi è piaciuto il ‘risveglio’ di chi sta giocando poco e vuole mettersi in evidenza, specie Brignola e D’Andrea. Mi aspetto molto da loro”, annota il mister, annunciando delle variazioni nell’undici rispetto alla formazione di sabato scorso, anche in vista della gara di Santo Stefano.
Proprio sulle difficoltà (e sul fastidio) incluse nel lavorare durante le feste, Vivarini vorrebbe sbottonarsi apertamente, ma preferisce glissare con garbo, sebbene esponga il proprio, legittimo, disappunto da addetto ai lavori: “Anche noi vorremmo santificare le feste con le nostre famiglie, ma siamo costretti a lavorare e viaggiare nel giorno di Natale”, dice.
E domani, un motivo in più per regalarsi una vittoria, ossia la festa per il compleanno del compianto Massimo Capraro, omaggiato dalla Ovest e da tutto lo stadio: “Il nostro obiettivo è sempre stato dare entusiasmo ai tifosi e restituire dignità ad una città che merita – conclude -. Vogliamo regalare una soddisfazione a questa Curva, dare ancor più lustro a questo anniversario con una vittoria”.