US, il giorno di Caserta: “Eredità pesante, ma nessuno mi ha regalato nulla”

Fabio Caserta

Saremmo proprio curiosi di conoscere le sensazioni che albergano nell’animo di Fabio Caserta ora e, soprattutto, cosa possa aver provato nel varcare per la prima volta l’ingresso del “Nicola Ceravolo” da allenatore del Catanzaro. Lo spogliatoio, il tunnel che porta al campo con un occhio al rettangolo verde, la sala stampa. Proprio lui che ha vestito colori della storica rivale sportiva dell’US, colori agli antipodi, con l’unica assonanza dettata dal rosso, colore che simboleggia la passione dei calabresi.

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E lui, calabrese doc (di Melito Porto Salvo), non ha celato una certa emozione nel prendere parola, davanti alle telecamere, nel giorno della sua presentazione ufficiale. Al suo fianco, il direttore generale, Paolo Morganti.

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“Sono un uomo che non ama lasciare nulla al caso, mi piace combattere, nella vita nessuno mi ha regalato niente, sono contento e fiero di ciò che ho fatto e ciò che farò”, annuncia da subito Caserta, nel ringraziare la società per “aver creduto in me, per una piazza passionale ed esigente come quella di Catanzaro”. 

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“Sì, è un’eredità pesante, visto il grandissimo lavoro di Vivarini – prosegue, entrando nel dettaglio -. Ma è una sfida bella e stimolante, per me. Quando mi ha chiamato il Catanzaro sono venuto di corsa! Come tutte le cose nella vita, adesso si apre un nuovo ciclo“.

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“Una squadra che non aspetta l’avversario, ma cerca di imporre la partita”, esige Caserta, il quale vorrà dare da subito un’impronta anche sulla mentalità del nuovo gruppo che si completerà, via via, col passare delle settimane. Sullo sfondo, il non prediligere un atteggiamento tattico specifico, avvalendosi all’occorrenza della difesa a tre o a quattro.

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Morganti e Caserta

Confidando di aver avuto modo di interfacciarsi con alcuni dei calciatori in rosa – oltre a Fulignati, accasatosi alla Cremonese – Caserta coglie l’occasione anche per elogiare l’amico, il ds Polito: “L’ho trovato molto carico”, dice a tal proposito.

Polito

“Un appuntamento più volte rimandato”, quello tra l’US Catanzaro e il tecnico calabrese, che oggi si suggella in un matrimonio, con durata biennale. Ed il primo approccio con il patron Floriano Noto ha avuto un significato particolare, un sapore diverso dal passato, durante il quale non sono mancati i momenti di sconforto per l’allenatore, in altri contesti: “Senza conoscermi ho ricevuto l’abbraccio di un uomo affettuoso, non il solito saluto ‘di rito’ – confida -, a differenza degli altri anni, in altre società. Si tratta di un uomo che ho sempre stimato e col quale avevamo anche chiacchierato quando è capitato di incrociarsi in occasione dei derby“.

Mister Caserta

Totale fiducia, ovviamente, nel percorso del direttore sportivo, sebbene il tempo sia tiranno: “So come lavora Polito e sono certo che farà di tutto per portare i calciatori idonei. Cercheremo di accelerare, ma ci vuole tempo perché non sarà facile –  sottolinea l’ex trainer dei Lupi – ce la metteremo tutta per portare una nuova idea di calcio”.

Caserta

Sulla falsariga delle parole del presidente, Caserta pone l’accento sull’importanza di voltare pagina, sebbene il focus sia immutato: prima di tutto la salvezza, poi si vedrà. “La società è stata chiara, noi dobbiamo consolidare la categoria, centrando il prima possibile la salvezza, costruendo un mix tra giovani e gente d’esperienza – avverte -. Non posso sbilanciarmi su quelli che saranno gli obiettivi, sarà il campo a dettarlo”.

Spenti i microfoni, allora, ci si lancerà sul campo, tra il raduno di giorno 14 e la successiva partenza per il ritiro valdostano, il prossimo 21 luglio. La stagione è iniziata, il Catanzaro è tornato.

 

 

 

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