L’assenza della partita non incide oltremodo sull’intensità del lavoro settimanale. Specie se urge recuperare terreno, spingere, rimettersi in sesto. Non tanto per una questione di classifica (otto punti nelle prime otto giornate non fotografano mica una condizione irrecuperabile), ma perché è necessario che il Catanzaro trovi una sua identità.
Identità che, ragionevolmente, deve incastrarsi col sistema di gioco adeguato, dopo una serie di esperimenti che poco hanno prodotto. Quel che appare, anche in vista della trasferta al “San Nicola”, venerdì 18, è che il 3-5-2 verrà riproposto anche contro il Bari.
Non sarà una soluzione “definitiva”, ma forse è saggio che il modulo, ora come ora, resti questo, contando sul pieno recupero di capitan Iemmello, il quale sta accelerando per tornare arruolabile fra una settimana.
Mentre in casa US proseguono le interlocuzioni interne alla dirigenza circa lo stato dell’attualità, da sponda biancorossa si sono presentati, pubblicamente, gli ultimi arrivati, ossia Lorenzo Sgarbi, Coli Saco, l’esperto Lorenco Simic e Costantino Favasuli.
Quattro elementi di valore, giunti a dare man forte a mister Moreno Longo. Dopo le parole pronunciate giorni fa da Falletti, i quattro calciatori del Bari si sono esposti proiettandosi al match contro le Aquile, in particolare Favasulli, che sente l’impegno magari più dei compagni, in quanto calabrese purosangue.
“Di scuro è bello affrontare una delle squadre più importanti della Calabria – sostiene l’ex Ternana -, ma essendo reggino, quindi di ‘sponda’ opposta, per me sarà un derby“.
Catanzaro in casa, poi trasferta a La Spezia e Carrarese tra le mura amiche: per il Bari, quindi, un trittico di partite ravvicinate che possono fornire l’occasione di dare una svolta ad un campionato fin qui altalenante.
Appena due vittorie e dieci punti raggranellati sono effettivamente poco, per una piazza ambiziosa e una società che punta a posizioni migliori.
