Al telefono con società e calciatori, quasi quotidianamente. Questo riferisce Vincenzo Vivarini, interpellato sul come stia trascorrendo il suo periodo di meritato “riposo”.
Sì, è il caso di apporre molte virgolette intorno alla parola “ferie“, per chi è costantemente immerso nel suo mestiere e in quella che, alla base, è passione. Sicuri che il tecnico di Ari avrà approfittato di queste settimane per qualche pedalata in montagna, come a lui piace fare, tuttavia non sarà affatto un momento di “stacco”.
Fondamentalmente, non ci si allontana mai dal lavoro: c’è una linea non molto sottile a congiungere la fine di una stagione e l’inizio di quella nuova, specie se si tratta di un contesto inedito per una proprietà e che, per questo, vorrà preparare bene il terreno.
Giocare d’anticipo per il Catanzaro, una volta ottenuta la promozione sul campo, è stato elemento che ha fatto la differenza, consentendo di potersi focalizzare, passo dopo passo, alle priorità.
I lavori del “Ceravolo”, tra burocrazia e aspetto pratico, il rinnovo dello stesso allenatore e, adesso, le prime avvisaglie di mercato, sebbene ci siano meno di due settimane allo start ufficiale. Ma i telefoni degli addetti ai lavori iniziano ad arroventarsi e gli appunti ad infoltirsi, carta e penna.
“Con il nostro entusiasmo possiamo fare bene, vogliamo attrezzare una squadra per giocarcela con tutti. Sarebbe bello riproporre il nostro progetto tattico anche in B”: questo è solo un passaggio delle dichiarazioni rilasciate da Vivarini ai microfoni di Radio RAI, il quale indica nel 12 luglio, su per giù, la data della partenza per il ritiro di Cascia.
Ecco, il Catanzaro non vorrà recitare la parte della matricola che intende vivacchiare per strappare, tutt’al più, una salvezza risicata col beneficio del fato. Non rientra nelle ambizioni della società e non si attaglia alla qualità di un organico valido di per sé, che verrà centellinato con operazioni di spessore, adeguate alla cadetteria. Assestarsi e divenire una realtà importante della categoria è quindi un obiettivo e in tal senso andranno gli interventi di mercato.
Intanto, per ciò che riguarda il reparto difensivo: solidità e compattezza gli ingredienti vincenti del progetto giallorosso. I soli Brighenti e Scognamillo (a parte il portiere Fulignati), a conti fatti, saranno i “reduci” dalla trionfale stagione, una volta salutato anche Martinelli.
Così, oltre ai nomi di Pilati e Angeli, Giuseppe Magalini starebbe vagliando anche altri profili, sempre con un pensiero all’aspetto anagrafico dei tesserati, di cui si dovrà necessariamente tener conto.
Notizia che trapela in queste ore, l’interlocuzione tra Cagliari e Catanzaro per il prestito del promettente Davide Veroli: difensore, classe 2003, Veroli ha fatto la trafila tra Pescara e Cagliari, ed è pronto a ritagliarsi il suo spazio.
Non facile, invece, arrivare all’esperto Vasile Mogos, trentenne del Crotone, contro il quale Iemmello e compagni hanno duellato in occasione dei due derby della passata stagione e che aveva portato gli squali in vantaggio nel match di ritorno, lo scorso marzo. Più che una suggestione, invece, l’interesse per il centrocampista della Juventus, Alessandro Sersanti, 21 anni, con un passato anche a Grosseto.
A proposito di centrocampo, mentre proseguono i contatti per il rinnovo prestito dal Sassuolo di Andrea Ghion, uomo-simbolo del Catanzaro “vivariano”, l’US e proprio il tecnico non hanno mai fatto mistero circa l’apprezzamento nei riguardi di Hamza Rafia.
Vivarini sarebbe davvero felice di poter disporre, nella sua scuderia, del forte tunisino di proprietà della Juve. Ma tra le pretendenti, sulla tracce di Rafia avrebbe messo la freccia il Genoa, appena promosso in massima serie. Tuttavia, niente è perduto: per il Catanzaro, l’eventuale passaggio di Alessio Curcio proprio al Pescara di Zeman (lieto, a sua volta, di accoglierlo) potrebbe agevolare la trattativa e porre le Aquile in una condizione favorevole. Curcio, dunque, “pedina di scambio” per arrivare a Rafia? Ancora presto per dirlo, ma il Catanzaro sul 24enne ex Standard Liegi e Cremonese non si nasconde: il tentativo si farà.
Così come appare fattibile il passaggio dell’attaccante Filippo D’Andrea. Non solo in difesa ma anche in attacco verranno liberate delle caselle. Indiziato numero 1 a salutare i Tre Colli, Pietro Cianci, uomo determinante nell’incidere sulle gare, subentrando dalla panchina. Così si rende necessario un elemento che possa costituire un’affidabile alternativa a Iemmello.
La stagione vissuta con l’Audace Cerignola, vera sorpresa del girone C, ha suscitato l’interesse di vari club nei riguardi di D’Andrea, 25enne romano che annovera anche Foggia e Teramo nel suo curriculum, oltre alla Salernitana, che ne ha detenuto il cartellino fino allo scorso anno. Un attaccante di prospettiva, che ama spaziare in area senza dare grossi riferimenti: un profilo duttile che potrebbe quindi servire alla causa giallorossa.