Frasi di rito e pochi contenuti eclatanti, nelle parole di Giuseppe Magalini, da neo direttore sportivo del Bari. Il rendez-vous proposto in tarda mattinata, ha visto la presenza del presidente dei Galletti, Luigi De Laurentiis, il quale ha fatto da subito atto di contrizione, scusandosi in pratica degli errori della stagione conclusa con una soffertissima salvezza, via playout.
De Laurentiis, mister Moreno Longo, Valerio Di Cesare (che, dismessi gli scarpini ha indossato la giacca da dirigente) e, per l’appunto, Magalini.
Nessun riferimento esplicito al Catanzaro né un contorno di ringraziamento per i due formidabili anni trascorsi sui Tre Colli – sarebbe stato gradito e doveroso – ma solo poche parole (di circostanza) per l’avventura che si appresta a vivere, da ds biancorosso.
Un compito in tandem con “l’apprendista” Di Cesare, capitano coraggioso di questo Bari, insieme al quale ha già condiviso un’esperienza in passato. Per lui, da oggi, il ruolo di vice di Magalini.
“Sono molto felice, non pensavo potesse succedermi di arrivare al Bari, quindi mi sento molto fortunato”, ha detto l’ex direttore dell’US ai microfoni, ammettendo inoltre di aver avuto un ruolo anche nella scelta dell’allenatore.
Al di là di incroci di vita e svincoli autostradali in comune, tra Puglia e Calabria, Ciro Polito dagli uffici di via Gioacchino da Fiore ha parlato di “nuova era“, nel pomeriggio di ieri (LEGGI QUI).
Una nuova era, avviata dopo il marasma della prima decade di giugno, che ha visto lo stravolgimento del vertice e, solo adesso, sta ricomponendo i suoi quadri. Casella mancante, ancora, quella del timoniere, di colui che dovrà guidare la squadra dalla panchina.
Prima di tutto, però, l’US dovrà liberarsi della ganascia Vivarini, la cui posizione risulta congelata: per poter ufficializzare il nuovo tecnico (chiunque egli sia), è necessari stappare l’intoppo.
Alberto Aquilani resta in pole, ma occorre considerare che lo stesso Polito, ad esempio, possa disporre di un portfolio contatti diverso e ciò potrebbe anche indurre a virare su altro. Ma i tempi stringono e appare improbabile.