Diverse linee da tirare, nel primo tempo scarabocchiato con la Cremonese, ma spunti positivi nella ripresa. E se il Catanzaro avesse colto il pareggio, venerdì scorso, nessuno avrebbe urlato “allo scandalo”, anzi.
Al netto della rete incassata in extremis – dopo snervante review al VAR – i giallorossi sono rientrati in campo, dall’intervallo, decisi ad alzare la testa dopo una prima frazione trascorsa a soccombere.
Verosimilmente, nessuno avrebbe avuto qualcosa da eccepire se la Cremo avesse trovato la via della rete più volte, legittimando il predominio in campo in avvio. È innegabile.
Carrarese a parte, l’US ha giocato sempre col singhiozzo, tra titubanze e scarsa lucidità che mettono a nudo un sistema ancora da assimilare pienamente. Nulla di cui crucciarsi o preoccuparsi oltremodo, dopo appena sei partite, ma l’attesa non si può protrarre ancora, perché serve una sterzata, possibilmente tra Salernitana e Modena.
Proprio all’Arechi (scorcio che evoca ricordi al miele nei supporters delle Aquile, che domenica si assieperanno tra settore ospiti e gradoni di casa), il Catanzaro dovrà dare una risposta identitaria, sebbene amputato dell’uomo più rappresentativo, capitan Iemmello.
Ed è probabile che quella del centravanti catanzarese purosangue non sia l’unica defezione in distinta, vista la settimana che sta trascorrendo un gruppo incerottato. Di assenze ne conterà anche Giovanni Martusciello, di contro. Un percorso fin qui intermittente per i granata, con un punticino in più rispetto ai sei raggranellati dal Catanzaro e diverse consapevolezze da assestare.
La parentesi della Coppa Italia, a Udine, che ha inframezzato la marcia d’avvicinamento alla sfida di domenica, ha restituito una Salernitana sicura di poter avvalersi, all’occorrenza, di quegli uomini che attendono uno squillo dal mister, affinché possano essere lanciati dall’inizio.
Di conseguenza, il 3-1 maturato ieri pomeriggio al “Bluenergy Stadium” nei Sedicesimi conta marginalmente, se non per ciò che attiene all’ambito della prestazione. Un buon antipasto – pregiato, vista la caratura dell’avversario – di cui mister Martusciello si compiace.
Tra giovani leve ed elementi reduci da lunghi stop, il tecnico pone in evidenza buoni segnali “da gente che non aveva mai giocato insieme”, professandosi contento nonostante la sconfitta. “Finché i ragazzi danno il 100% va bene, oltre il risultato”, ha detto ai microfoni, nel post-gara.
“Il fatto che vi siano sempre pochi punti tra vetta e zona retrocessione, fotografa la difficoltà di questo campionato e al contempo la sua bellezza, fino all’ultimo”, ha osservato Martusciello, offrendo la sua chiave di lettura sul torneo cadetto, indipendentemente dal trovarsi all’alba della stagione, con tutto un campionato davanti.
Ed in vista della sfida contro il Catanzaro, il match di Coppa Italia dà in eredità indicazioni da tradurre domenica. Ma anche (e soprattutto) per gli uomini di Caserta, l’Arechi rappresenta un primo bivio di questa fase, per scacciar via brutti pensieri.