“A prescindere sono d’accordo con voi…anche se non sono d’accordo”, pare sia diventato il nuovo “slogan” di Delio Rossi.
Frase ironica – ma non più di tanto – ripetuta ai giornalisti foggiani e forzatamente riproposta nella sala stampa del “Ceravolo”, al termine del macht perso di misura contro il Catanzaro.
Un primo tempo nel quale i giallorossi avrebbero potuto prendere il largo, con l’ex Iemmello (fischiato dai 116 supporters rossoneri nella Est) particolarmente in palla, ma il gran gol dell’islandese Bjarkason – meteora transitata dai Tre Colli lo scorso anno, da gennaio – ha tenuto in partita i pugliesi. Gli uomini di Delio Rossi, quindi, hanno creato non poche difficoltà ai padroni di casa, aumentando l’intensità nella ripresa, creando pressioni e folate offensive. Una delle pochissime squadre ad aver messo realmente in apprensione le Aquile, tra le mura amiche.
Bello, tra l’altro, l’abbraccio tra i due tecnici, con i complimenti espressi nei confronti di Vivarini (“meritatissimo veramente” ha bisbigliato all’orecchio del collega, nel salutarsi a bordo campo) e poi in sala stampa, dal mister dei Satanelli.
Ai microfoni, dunque, Rossi ha offerto la chiave di lettura relativa al match, sempre con leggere sfumature sarcastiche nei confronti della categoria giornalistica: “Abbiamo fatto male i primi venti minuti e ne ha approfittato il Catanzaro, ma poi è stata una partita equilibrata. Andare sotto dopo un minuto in casa della capolista impone di fare un’altra partita, psicologicamente non è facile. Abbiamo offerto una buona prestazione contro una squadra forte, distante da noi trentacinque punti, ma questa differenza, onestamente, per lunghi tratti, non l’ho vista – osserva -. Se avessimo pareggiato non avremmo rubato, è stata una partita aperta dalla quale usciamo sconfitti, ma non usciamo battuti“.
Una sconfitta che ha pesanti ripercussioni sulla classifica del Foggia, intenzionato ad agganciare il terzo posto, ma che adesso scivola addirittura al sesto, scavalcato da Picerno e Cerignola. Delio Rossi tuttavia non fa drammi e risponde per le rime: “Non sono abituato a ragionare in termini di classifica, ma allenamento dopo allenamento, partita per partita. Ora giochiamo l’ultima del campionato, poi tireremo la linea e ci comporteremo di conseguenza, senza pensare alla classifica, ma a noi stessi – dice l’ex tecnico di Lazio e Fiorentina -. Non posso fasciarmi la testa in base ai risultati degli altri, devo pensare a migliorare questo gruppo, che sta dimostrando di seguirmi e ne sono contento. Dobbiamo essere squadra e oggi lo siamo stati“.