Se potessimo rappresentare “graficamente” le prestazioni di Jari Vandeputte, tracciando un istogramma, il risultato delineerebbe una crescita costante, dal dicembre 2021. Una escalation strepitosa e buona parte del merito è da attribuire a Vincenzo Vivarini. Il potenziale del ragazzo era lì, pronto ad esplodere, serviva una scintilla. Il calciatore belga, seguito ormai da tempo da club anche di massima serie, è forse il principale elemento traino della squadra: corsa, dribbling, qualità, tecnica, assist come se piovesse e anche gol. Vandeputte ha tutto.
Il salto di categoria, per Jari, è parso come una mera formalità, da assimilare in una manciata di minuti – giusto il tempo di impattare con la B, a Cremona – prima di mettere la firma. E, ad oggi, i gol in campionato sono già quattro, che si aggiungono alla rete segnata alla “Dacia Arena” di Udine, nel giorno in cui molti ebbero ulteriore prova del potenziale di questo Catanzaro.
Anche la Feralpisalò esce a testa bassa dal “Nicola Ceravolo”, sotto i colpi di Vandeputte, che in sala stampa, nel post-gara, offre la sua chiave di lettura, parlando da leader. Jari, infatti, allontana da sé gli elogi, restituendo il merito sulla squadra.
“Siamo riusciti a vincere un’altra partita, questa è la cosa importante – sottolinea, nell’aprire il suo intervento ai microfoni -. Stiamo cercando di dare continuità, affrontando ogni gara nel miglior modo possibile, ma adesso pensiamo subito al Como, partita che sarà ancor più complicata. Restiamo concentrati e continuiamo a lavorare come stiamo facendo“.
Quindi, l’analisi si focalizza sull’aspetto tattico: “La nostra forza emerge nell’avere palla, perché giochiamo a memoria, ma dobbiamo avere attenzione in fase difensiva e oggi lo si è visto – sostiene -. Nel primo tempo, in particolare, la Feralpisalò ci ha aspettato chiudendosi, per poi affidarsi alle ripartenze con cui poteva farci male, infatti abbiamo rischiato qualcosina. Creare spazi era difficile, ma appena trovato il vantaggio, nella ripresa, è cambiata la partita. Siamo stati più sicuri, tranquilli”.
Vadenputte, poi, non si nasconde, ammettendo di puntare ad arrivare in doppia cifra, ma il suo pensiero non può che estendersi al collettivo: “Sono contento di aver dato il mio contributo oggi, ma è grazie ai miei compagni se arrivo ad essere decisivo“, osserva saggiamente il numero 27 dell’US.
Determinante nel suo percorso, dunque, l’incontro con Vivarini: “Sì,mi son trovato subito bene nel cambiare ruolo, cambiare fascia, due anni fa. Guardando i numeri, forse possiamo dire che ciò ha inciso sulla mia carriera“, chiosa Vandeputte, icona dello spogliatoio e di una tifoseria che vuole tenerselo stretto.