Dirsi “addio” o quantomeno “arrivederci” non è mai facile.
Specie se, le sensazioni vissute in un anno, si condensano tutte in poche battute rivolte a chi ti ha dato tanto. A chi ti ha incitato, a chi ha fatto il tifo per te, soffrendo e gioendo con te. Ma la vita, si sa, pone sul proprio cammino delle scelte, talvolta sofferte ed è così che, a malincuore, occorre dare priorità alle proprie ambizioni e al proprio benessere, pur con riconoscenza. Federico Vazquez si congeda da Catanzaro, rendendo omaggio alla città che lo ha accolto, con un lungo e commovente saluto social, attraverso i suoi account: “Alla fine il calcio come la vita stessa, viene fatto di scelte ed oggi le nostre strade si separano”, scrive l’attaccante argentino, che a Catanzaro ha totalizzato nove reti in campionato, risultando spesso decisivo e con gol da far strabuzzare gli occhi, fin dalla prima giornata contro il Francavilla, sua ex squadra.
“Per i tifosi ho un paragrafo a parte, quando sono arrivato avevo promesso di sudare la maglia e ne vado fiero, sapendo che ho lasciato tutto quello che avevo per portare la città dove merita”, aggiunge il 29enne di San Martin che sottoscrive un contratto biennale con il Gubbio di Braglia, proprio per trovare maggiore spazio e quella continuità che, in giallorosso, forse non avrebbe trovato visto l’affollamento del reparto offensivo. “Abbiamo gioito, sofferto, esultato, pianto insieme e sono delle cose che non si dimenticano. Sarò sempre grato dell’affetto ricevuto di parte vostra durante tutto il anno”, conclude Vazquez.
Il calcio vive di avvicendamenti, di cicli, di parentesi concluse magari in anticipo per inseguire le proprie ambizioni personali. Ma ci si può lasciare con una stretta di mano, memori dell’avventura e delle belle sensazioni vissute, insieme.
