Trentun anni, tanta Serie A alle spalle (su tutte le esperienze con Bologna, Napoli e Toro, oltre alla Nazionale), ma Simone Verdi sa ancora emozionarsi e a Como sta vivendo una seconda giovinezza. Giovinezza professionale, s’intende, per un calciatore che sembrava destinato a ben altri palcoscenici, anche alla luce delle chiamate con la maglia Azzurra, tra il 2017 e il 2018. Infortuni e annate negative, poi, hanno fatto il resto, suo malgrado.
L’ex granata, quindi, a Como sta trovando una dimensione nella quale esprimersi al massimo, in un progetto ambizioso, alla cui base vi è l’intenzione della (ricca) proprietà di centrare il grande salto, nel futuro prossimo.
Contro il Catanzaro, per Verdi, la gioia della prima firma in campionato, seppur su rigore: sull’azione che ha portato al penalty, ad onor del vero, non sono stati sciolti del tutto i dubbi, ma a parte questo i lariani non hanno demeritato, legittimando la vittoria, contro un Catanzaro che ha senz’altro giocato meglio in altre circostanze.
Ai microfoni del “Giuseppe Sinigaglia”, il numero 90 dei comaschi preferisce espandere la propria analisi sulla prova del gruppo, dopo due sconfitte consecutive in un mese di ottobre tutt’altro che positivo: “Abbiamo colto una vittoria importante, davanti ai nostri tifosi, contro una squadra in salute“, sostiene, contento più che altro per aver colto bottino pieno contro le Aquile.
“È stata una partita di duelli – osserva Verdi -, l’avevamo preparata davvero bene in settimana e siamo riusciti a centrare una vittoria fondamentale dopo le due sconfitte”.
(FOTO: Tommaso Fimiano)