L’aver collocato Krajnc al centro della difesa nel primo tempo del test con la Primavera non è proprio un esperimento inedito, né per Vivarini, né per il calciatore sloveno, che in passato si è trovato a giocare sia centrale che terzino. Al di là delle indicazioni fornite da una semplice sgambata (non molte, specie se si mischiano le carte per non lanciare segnali evidenti) questa potrebbe essere una soluzione, nel caso in cui Brighenti non dovesse partire dall’inizio.
L’esperto difensore giallorosso, “ministro della difesa” delle Aquile, è stato accompagnato per quasi tutta la settimana dal fastidio rimediato a Como e per questo non è da considerarsi proprio al top della condizione: benché convocato, quindi, non è consequenziale la sua presenza dall’inizio, in coppia con Scognamillo. Il Catanzaro, tuttavia, dispone degli uomini e di figure complementari per disegnare uno schieramento di qualità, al cospetto di qualunque avversario.
Fuori Verna, causa fastidio al ginocchio e con un Situm che riassapora la convocazione, il tecnico ha lavorato in settimana soffermandosi sulle contromisure da adottare contro un avversario – il Modena – che fa del fraseggio e dell’organizzazione difensiva i punti forti.
“Ho visto una squadra viva”, ha detto Vivarini alla vigilia (LEGGI QUI), nell’esporsi ai microfoni, dai quali non ha fatto mistero sulla serenità che ha contraddistinto i giorni antecedenti al match, successivi alla sconfitta. Non è cambiato nulla e nulla si è spostato, per quanto riguarda consapevolezze e obiettivi.
Chi è consapevole del proprio valore, è quindi il Modena di Paolo Bianco, mai sconfitto lontano dal “Braglia”: l’allenatore dei Canarini, alla prese con qualche indisponibilità tra gli uomini più rappresentativi, da par suo ha riconosciuto il lavoro alla base del “progetto Catanzaro”, un “progetto collaudato che si protrae da due anni” ha detto l’ex tecnico del Siracusa, con cui aveva subito una battuta d’arresto al “Ceravolo” nel 2018.
Ma da allora son passate “ere”: il presente vede un Modena che vuole riappropriarsi di una posizione rilevante, in chiave promozione – perché no – magari dall’accesso secondario dei playoff. Troppo presto, comunque, per lanciarsi in previsioni, con appena “un terzo” del campionato alle spalle. La strada è lunga, ancora.
Lo schema, dovrebbe essere l’ormai consueto 4-4-2 per il Catanzaro che, a parte Fulignati tra i pali, avrà Katseris e Veroli ai lati. Brighenti potrebbe stringere i denti e occupare la mattonella di pertinenza accanto a Scognamillo (quest’ultimo in diffida, ricordiamo). Sulle corsie, altro nodo da sciogliere sulla destra.
Se Vandeputte sgaserà a sinistra, sull’out opposto potrebbe esserci una chance dall’inizio per Stoppa: il talentuoso esterno offensivo di proprietà della Samp, in settimana aveva annunciato a chiare lettere di sentirsi pronto e aver assimilato i meccanismi del mister (LEGGI QUI) e potrebbe essere preferito a Sounas. In mediana, potrebbe toccare a Pontisso (in vantaggio su Pompetti) accompagnare Ghion. Attacco affidato al duo Iemmello-Biasci.
Calcio d’inizio alle 14.00, arbitrerà l’internazionale Di Bello di Brindisi.
(Foto Copertina: Tommaso Fimiano)