Verso Reggio Emilia: le Aquile riprendono i lavori

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“È il segno di un’estate che vorrei potesse non finire mai”, cantano i Negramaro, in un brano divenuto presto celebre, del 2005.

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No, l’estate è tutto sommato un po’ lontana, così come la primavera stenta a decollare a Catanzaro. Ma siamo certi che i giallorossi vorrebbero non finisse mai questa stagione, che passerà alla storia. 

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Al di là di risultati strabilianti che hanno attirato l’occhio di bue mediatico di tutta Italia, l’elemento forte di questo gruppo – che forse più di ogni altro ha fatto la differenza, all’origine dei risultati – la coesione, l’unione, tra veri fratelli

E sarà senza dubbio la voglia di stare ancora insieme ad accompagnare i giorni che restano fino alla fine della stagione, che vedrà il suo epilogo nella trasferta di Reggia Emilia di sabato 13, per intenderci. 

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E là, poi, sarà il momento del vero “rompete le righe”, prima della festa di giorno 18. 

Fatto questo doveroso recap, parola al campo, dunque. 

La combriccola di Vincenzo Vivarini (la cui situazione resta ancora aperta a più scenari, per ciò che riguarda l’auspicato rinnovo contrattuale) si è ritrovata oggi, dopo qualche giorno di meritato riposo. 

Impartito il 2-1 sulla Feralpisalò che colloca l’US a tre punti nella classifica della Supercoppa (con un segno “+1” nel computo delle reti, di cui tenere eventualmente conto), il Catanzaro dà il via alla tabella di marcia che condurrà alla gara con la Reggiana che, intanto, sabato sarà ospite proprio dei Leoni del Garda di Stefano Vecchi. 

I ragazzi volevano questa vittoria e se la sono presa, evidenziava il tecnico, a caldo (LEGGI QUI), nell’immediato post-partita, proprio a rimarcare i grandi valori (etici, prima di tutto) della sua squadra che, pur subendo nel primo tempo le iniziative della Feralpi, ha dimostrato di tenere botta, contenere e poi mettere il turbo, in particolare nella ripresa, forte degli ingressi di gente come Vandeputte e Biasci, inizialmente fuori dall’undici titolare. 

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In particolare, le condizioni non eccelse del belga, out nelle scorse settimane per il fastidio alla schiena, hanno indotto il mister a tenerlo in panchina nella prima ora di gioco, mentre la comprovata intesa del tandem Iemmello-Curcio, ha consentito al generosissimo Basci di tirare un po’ il fiato (alla stregua di altri compagni) nelle ultime uscite di campionato. 

Ancora presto, prestissimo, per ipotizzare l’undici titolare che vedremo al “Città del Tricolore” fra nove giorni, dove si prevede un grande seguito di supporters, specie dal nord: sarà opportuno eliminare la legittima (e comprensibile) patina di “ruggine” dopo giorni di inattività e proiettarsi mentalmente – tenendo conto che questa squadra ha dimostrato di non mollare mai con la testa e stare sempre sul pezzo – su un obiettivo, un trofeo, che sarebbe la ciliegina su un’annata magnifica. 

 

 

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