È arrivato a Catanzaro come uno dei giovani di maggior prospettiva, Mattia Compagnon.
Dopo un inizio caratterizzato da prestazioni altalenanti e qualche infortunio di troppo, ma con un talento che si è sempre percepito, la partita di domenica lo ha eletto, indubbiamente, come il migliore in campo ed ora è pronto a prendersi la scena in questo Catanzaro aspirando ad essere un’arma in più per mister Caserta.
Occasione importante, allora, fare il punto insieme a lui, dai microfoni del Poligiovino – nuovamente quartier generale delle Aquile dopo il mese di “trasloco” a San Floro – anche in vista della trasferta di Palermo.
“Ero molto contento per il gol, quindi sono rimasto male nel momento in cui è stato annullato – esordisce – ma siamo riusciti a vincere, è andata bene”.
Riguardo la sua esperienza alla Juventus che ha contribuito alla sua formazione di atleta: “Lì sono cresciuto molto – sostiene – perché mi hanno insegnato la disciplina e la serietà nell’essere un professionista e sono orgoglioso d’aver vissuto una parentesi che mi ha reso il calciatore di oggi”.
Tornando invece al presente chiamato Catanzaro, Compagnon evidenzia le difficoltà iniziali dovuti ad una condizione fisica precaria: “All’inizio ho avuto un po’ di difficoltà a livello di forma, ora invece sto bene -evidenzia il numero 7 delle Aquile – e sto dimostrando le mie qualità”.
“La vittoria contro il Brescia per noi è stata fondamentale – afferma il classe 2001- soprattutto per l’umore e ci permette di proiettarci con fiducia al futuro”.
Sull’inedito ruolo di esterno nel centrocampo a cinque: “Sono a disposizione del mister e posso fare il quinto tranquillamente perché in carriera spesso mi sono adattato. Poi in particolare – precisa l’ex Feralpisalò – giocare a sinistra o a piede invertito non fa assolutamente differenza”.
Infine passaggio obbligato su quello che riguarda il prossimo impegno del Catanzaro al “Barbera” (domenica, ore 15): “Dobbiamo fare il massimo come sempre, senza assolutamente pensare al momento che stanno vivendo gli avversari – osserva l’esterno friulano -, solo se ci focalizziamo su noi stessi possiamo fare bene”.
E senza esporsi su ciò che entualmente accadrà, da qui alla fine, Compagnon glissa: “Serve comunque continuare a pensare partita dopo partita senza precluderci nulla”, conclude.