Il 2 a 2 scritto al “San Nicola” di Bari è l’ulteriore riprova di un aspetto più volte riverberato: in una partita vi sono “tante partite”. Potrà sembrare banale e demagogico, ma è così. Il Catanzaro prima gestisce e non concede quasi nulla; poi va sotto e, nel giro di poco, pareggia e sorpassa. Alla fine si finisce in inferiorità numerica e occorre stringere i denti e serrare i ranghi, per evitare di perderla, con un Bari che alza la testa, prende coraggio e si riversa in avanti, alla ricerca del gol vittoria. Il punto raccolto oggi – sostanzialmente prezioso – riconsegna un Catanzaro rinvigorito nelle proprie consapevolezze e che si prepara al match col Cittadella, dimostrando di aver superato la battuta d’arresto di sette giorni fa.
Ai microfoni, in sala stampa, mister Vincenzo Vivarini, atteso ex di giornata, espulso dall’arbitro Mariani nel finale: circostanza che lo stesso mister, ha voluto chiarire con eleganza e signorilità, derubricando il tutto con un “devo essere meno agitato quando mi pongo con gli arbitri”. Insomma, il Vivarini, distinto e garbato, di sempre.
Analizzando la partita, l’allenatore si complimenta coi ragazzi: “Sono stati eccezionali perché, dopo una sconfitta non facile da metabolizzare, hanno tirato fuori una prestazione di livello alto, creando, tenendo bene il campo, mettendo applicazione in tutto – commenta -. Dovevamo superare questa impasse e fare risultato qui è importante”.
Dunque, il trainer di Ari rivela di aver studiato a fondo il Bari, soprattutto il modo con il quale abitualmente si approccia e “viene a prendere” l’avversario. Tuttavia, unico rammarico, l’aver lasciato campo, evidentemente, nei cinque minuti iniziali della ripresa, quando i biancorossi hanno alzato le intensità. Il Catanzaro, però, ha subito dimostrato di ridisporsi in relazione all’atteggiamento dei padroni di casa e, venendo via dalle pressioni e stringendo i denti, ha chiuso la partita con un risultato che è da ritenersi soddisfacente.
“Come ho avuto modo di dire, non possiamo giocare contro avversari senza avere attenzione tattica – aggiunge Vivarini -. Ad esempio Donnarumma e Biasci hanno svolto un lavoro straordinario in pressione sui due centrali loro. Siamo riusciti a chiudere tutte le fonti di gioco del Bari, non possiamo non agire così! Ciò conferma che la squadra abbia risposto bene alle sollecitazioni in settimana”.
Nota dolente, in verità, la quantità di gol incassati in queste ultime uscite, tra Lecco, Parma e appunto Bari: proprio nella solidità difensiva, le Aquile avevano un’arma importante, lo scorso anno. Ma in B, si vive di altre dinamiche: “Mi spiace per i gol presi, dobbiamo migliorare non nel sistema, me nell’attenzione“, ammette giustamente il mister, il quale plaude al lavoro di Katseris, Veroli e Pompetti. A proposito della linea verde che caratterizza la rosa, Vivarini sottolinea: “Aspettiamo che i nuovi prendano fiducia e consapevolezza”.
Infine, un elogio ad ambedue le tifoserie (oltre ventimila spettatori, di cui 1290 nel settore ospiti) che hanno offerto spettacolo sugli spalti di uno stadio che Vivarini ha sentito come casa, qualche anno fa, senza beneficiare – purtroppo – del calore del pubblico, nell’anno della pandemia.
Insomma, il Catanzaro fa ritorno con un punto in più, sì, ma con un ulteriore insegnamento di cosa significhi giocare in B. Ambiente e palcoscenici che le Aquile, da par loro, stanno dimostrando di poter fronteggiare serenamente. L’obiettivo, adesso, è tornare alla vittoria già mercoledì sera, contro il Cittadella, al “Nicola Ceravolo”.