Vivarini alla vigilia: “L’entusiasmo della gente, nostra fonte d’energia”

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Lavoro, sudore, organizzazione tattica e via dicendo, ma il carburante che alimenta la forza di questo Catanzaro è l’entusiasmo della gente, sempre in crescendo. Attenzione, però, a dosarne la “quantità” senza lasciarsi distrarre o fuorviare. Perché ciò che i giallorossi stanno realizzando è un qualcosa di unico, ma è facile inciampare.

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Vincenzo Vivarini non smetterà mai di ribadirlo, per tenere alta l’asticella della concentrazione: l’entusiasmo deve coinvolgere, ma non finire col travolgere, in sostanza. A maggior ragione dopo la splendida giornata vissuta a Parma, che resterà negli annali dell’US.

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Battuta la prima della classe, allora, la testa e le energie virano verso la seconda dell’attuale graduatoria. “Siamo felici dell’entusiasmo e del sentimento dei tifosi verso i ragazzi, che si sentono forti e lavorano in tranquillità, ma noi dobbiamo pensare a dare il massimo di partita in partita, come sempre – rammenta Vivarini alla vigilia di Catanzaro-Como -. Non mi interessa pensare a cosa accadrà se vinceremo domani, perché distoglie dalle cose da fare in campo. È giusto che i tifosi sognino, facendo ‘programmi’, ma ascoltare il meno possibile ciò che succede attorno, in positivo o in negativo, è sempre stata la nostra forza”. 

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Il ragionamento del tecnico abruzzese non fa una piega, anche perché non è facile tenere a freno la fantasia nel momento in cui le aspettative di una piazza intera si alzano. Il calendario, intanto, impone un mese di aprile pregno di sfide d’alta quota e il Catanzaro dovrà giocarsela, proprio come al “Tardini”, pur soffrendo e stringendo i denti.

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“Sarà un Como diverso rispetto alla gara d’andata – avverte -. Da allora ha curato altri aspetti come la qualità del palleggio e l’attenzione sulla fase di non possesso e tutto con grande equilibrio. Ma in cosa si esplicita l’equilibrio dei lariani, abili nel prendere pochi gol, non produrre molto ma capitalizzare? “Sono bravi nel mantenere il blocco squadra corto e stretto e poi corrono tanto – spiega ancora -, riuscendo ad adattarsi alla posizione della palla. Capitalizzano molto, sì, poiché, avendo elementi di livello altissimo, sfruttando anche un’occasione per far gol”. 

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Presidente Noto e Vivarini

Determinante, di conseguenza, sarà tenere gli occhi aperti in fase difensiva per il Catanzaro, che neanche domani potrà contare su Brighenti, ancora fuori precauzionalmente. Probabile che il centrale di Bussolengo rientri per Modena. Rigenerante per il Catanzaro, comunque, la sosta, che aveva consentito di recuperare energie (anche mentali) visti i ritmi dispendiosi: L’entusiasmo della gente è una fonte di energia molto importante, osserva a tal proposito il trainer di Ari.

Vivarini che, interpellato nel merito, apre una parentesi su Vandeputte, elogiandolo per la capacità nel fare lavoro sporco e di contenimento a differenza della passata stagione, aspetto atipico per le caratteristiche dell’esterno belga: “Lo scorso anno giocavamo a trazione anteriore in fase di possesso, avendo il dominio della partita. Avevo qualche dubbio sulla sua ‘completezza’, ma Vandeputte sta dimostrandosi completo – confessa -. Molti valutano una prestazione in base alla costruzione, ma gli addetti ai lavori rilevano in lui forza e attenzione tattica”. 

E ancora: “Ormai riesce in entrambe le fasi – prosegue -. Nella passata stagione è arrivato qualche gol dalla sua corsia, invece adesso occorre apprezzare il suo ruolo in fase di contenimento. Si è confrontato sempre con avversari stratosferici ma li ha retti tutti sul piano difensivo! Di conseguenza, si vede un po’ meno in fase di possesso perché spesso – come a Parma – abbiamo lavorato sul non concedere profondità, sul raddoppiare. Troppo facile giudicare un calciatore sempre e solo sulla fase di possesso, e poi, non è facile trovare qualcuno che in B abbia fatto dieci assist! Jari è un giocatore eccezionale”. 

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Le indicazioni emerse a Parma, quindi, consegnano una squadra matura, consapevole, diversa da quella acerba vista in avvio di torneo: “Siamo stati accorti nel non concedere spazi alle nostre spalle, dovevamo palleggiare bassi perché, se avessimo rischiato di perdere palla nelle zone alte, loro si sarebbero lanciati nello spazio, era tutto studiato – rivela Vivarini -. Abbiamo sviluppato la capacità di fare tante cose grazie a questo campionato, siamo cresciuti fino ad oggi, perciò siamo in grado di prendere in esame e risolvere i diversi temi che offre una partita, evidenzia il mister, che può sfogliare la margherita anche per quello che riguarda il reparto offensivo (“sono tutti attaccanti titolari, ognuno con caratteristiche diverse”, sostiene).

“All’andata il Como ha messo un’aggressività fuori ogni logica e può darsi che verrà a pressare in quel modo – avvisa, proiettandosi sugli ospiti – ma sappiamo come venirne fuori, siamo diventati abbastanza completi su tanti aspetti tattici e possiamo permetterci di cambiare tattica in base alle circostanze“. 

Tante le incognite, altrettanti gli auspici. La certezza, però, resta il calore del “Ceravolo”, che domani si ritroverà gremito, a supporto dei giallorossi per questo scontro diretto d’altra epoca.

 

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