Giorno di festa, ma non per il Catanzaro. Venerdì di lavoro, di rifinitura, prima di un altro match alla stregua degli altri, per importanza. E se è vero che la Serie B non conosca evidenti gerarchie e chiunque abbia possibilità di battere l’altro, allora il Pisa si interseca perfettamente in un campionato tanto difficile quanto imprevedibile.
Il Pisa ha vinto una sola partita nelle ultime sei e si barcamena a metà classifica; il Catanzaro è reduce da due vittorie straordinarie e viaggia sulle ali dell’entusiasmo e della leggerezza. Ma non cambia la sintesi, né l’attenzione e l’umiltà con cui approcciarsi alla partita.
Occorre quindi gettarsi a capo fitto nel lavoro, senza patire le influenze esterne (positive) di questo periodo. Messa da parte la vittoria di Palermo, l’US ha preparato la gara contro un avversario differente dagli altri e per questo ulteriormente temibile, seppur parecchio “incerottato”, visti gli infortuni. Ma questo aspetto, non inducono a rilassarsi, anzi: “Il Pisa ha una rosa importantissima per la categoria, quindi, il fatto che vi siano delle assenze non influisce – premette da subito Vincenzo Vivarini, ai microfoni -. Parliamo della squadra seconda per possesso palla, con dei principi di gioco a sé, quindi servirà un piglio particolare rispetto alle altre partite”.
Una squadra arcigna e spigolosa, non solo valida tecnicamente, si attende il mister: “Sarà una partita diversa dalle solite, servirà leggere bene le situazioni in campo, imponendo sempre i nostri concetti”, continua il mister, elogiando la crescita del collega, Alberto Aquilani, un debuttante da professionista dopo le soddisfazioni nel campionato Primavera. “Aquilani ha fatto un importante percorso con la Primavera della Fiorentina – sottolinea – dove ha dimostrato di essere un ragazzo intelligente e sveglio”.
Nel corso delle settimane, l’aver lavorato alternando diversi campi – visti i lavori svolti sul manto del Poligiovino – ha causato non poche noie muscolari in casa giallorossa. A pagarne, su tutti, Situm e Donnarumma: “Variando il tipo di terreno, di conseguenza cambia anche il carico di lavoro dei giocatori – ammette il tecnico -, per cui non riusciamo a valutare l’effettiva resistenza che offre un campo rispetto a un altro e i muscoli si affaticano”.
Senza protrarre lo sguardo troppo in avanti, all’orizzonte vi è la fine del girone d’andata, che vede un Catanzaro in una posizione in graduatoria di tutto rispetto. Ciononostante, il pensiero non può proiettarsi ad altri obiettivi, al di fuori della salvezza, almeno per adesso.
“Conosco troppo bene la Serie B, per me da sempre il campionato più bello in assoluto, visto il livello equilibrato – rimarca Vivarini -. Può succedere di tutto, occorre la migliore condizione atletica e psicologica, il fattore campo è relativo. Però non dobbiamo distoglierci dall’obiettivo, ossia consolidare la categoria e valorizzare qualche ragazzo. Cerchiamo di restare coi piedi per terra intanto per centrare il primo obiettivo”.
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