Un Catanzaro spietato, quello visto a Castellammare, sabato scorso. Una vittoria “muscolare”, a tratti “prepotente”, quella impartita da Iemmello e compagni, contro una Juve Stabia che, maldestramente, aveva provato a barcamenarsi tra le linee giallorosse, creando qualche pericolo, ma senza concretezza. La fotografia finale della partita, ha visto il Catanzaro (stra)vincere e allungare in classifica e la Juve Stabia annichilita, tra i malumori della propria gente.
E in questa fase della stagione, si sa, i punti pesano come il piombo, specie per chi sta vivendo un momento di difficoltà e si trova ad un bivio. Situazione che sta vivendo l’Avellino, in cerca di serenità e sicurezze per potersi rilanciare, ancora. Le tre sconfitte consecutive post-Crotone hanno fatto divampare la contestazione in casa irpina, ma Rastelli, nella conferenza stampa della vigilia, ha invocato compattezza e spirito di sacrificio, elementi che domani, al “Ceravolo“, non dovranno mancare. Non solo.
Il tecnico biancoverde attende delle importanti risposte caratteriali dai suoi ragazzi e poco importa se l’avversario si chiama Catanzaro e giocherà in casa sua, in uno stadio gremito. “Per noi, paradossalmente, rappresenta la partita ideale”, ha detto mister Rastelli, anche per iniettare fiducia nel gruppo (LEGGI QUI).
Da par suo, Vincenzo Vivarini, non ha di certo bisogno di certe indicazioni per apportare modifiche alla propria impostazione. Il Catanzaro lavora come sempre, l’ha preparata come sempre, superato lo spavento per la bandiera bianca alzata da Martinelli lunedì: stando all’esito degli esami svolti due giorni fa, il capitano dell’US resterà ai box domani, per poter esserci al meglio lunedì prossimo, nel derby di Crotone.
Intanto, le Aquile domani si presenteranno secondo il loro credo: umiltà, aggressione, concentrazione.
Nel consueto briefing con la stampa, mister Vivarini, tuttavia, mette in guarda dall’avversario: “L’Avellino è forte, ma sappiamo che, contro di noi, chiunque vuole dare il massimo, specie una squadra con individualità importanti come l’Avellino”, osserva il tecnico, annotando, però, come gli irpini ad oggi non siano riusciti a tirar fuori tutto il proprio potenziale.
Una sfida affascinante, viste le due tradizioni calcistiche che si andranno a contrapporre. Sensazioni emerse già nel 2-2 dell’andata: “Abbiamo analizzato quella partita molto bene – rivela Vivarini -. Nel secondo tempo avevamo commesso l’errore di lavorare come loro, forse pensando d’aver già vinto la partita. Ma siamo migliorati tanto dall’inizio dell’anno, per questo occorre dare continuità con umiltà e applicazione. Ci aspettiamo da parte loro grande aggressività e pressione, perché cercheranno di non farci giocare e dovremo essere bravi a far emergere la nostra organizzazione tattica e le nostre individualità”, rimarca il mister, il quale non vuol sentir parlare di derby, con oltre una settimana d’anticipo. “La storia che ha caratterizzato l’anno, è il non aver prestato attenzione al passato o al futuro, ma solo alla partita, di volta in volta”, afferma il trainer abruzzese, il quale non teme ripercussioni dall’assenza di Martinelli, potendo disporre di “alternative di altissimo livello, come lo stesso Brighenti che ha sempre lavorato da braccetto“.
Intanto, domani, una cornice di ben altra categoria e tutto lascia presupporre che, d’ora in poi, si assisterà ad un “Ceravolo” costantemente gremito: “Questo è il momento clou, sono contento della risposta del pubblico – dice – perché domani ci sarà da soffrire e la squadra avrà bisogno di essere incitata come sempre, del resto. Nei momenti di difficoltà la tifoseria ha sempre sfoderato quel sostegno che dava la forza ai ragazzi in campo. E nel calcio è bella una simile simbiosi tra squadra e pubblico. Domani dovremo essere pronti a soffrire”.