Dal Foggia al Foggia. Come se fosse un cerchio che si chiude, per Vincenzo Vivarini.
Ma no, non può essere così, perché questo campionato – già archiviato il mese scorso – non ha ancora operato l’ultimo giro di lancetta: se ne parlerà domenica prossima a Potenza, per poi concentrarsi sulla Supercoppa, impegno che il Catanzaro vorrà onorare e in ragione del quale dispone delle carte per poterla fare sua.
Intanto arriva il Foggia al “Ceravolo”, la prima squadra affrontata da allenatore delle Aquile, quel 5 dicembre del 2021. Tanti capitoli sono passati da allora e oggi la storia conosce quel lieto fine che tutti auspicavano, seppur nessuno avesse immaginato un monologo del Catanzaro, senza nemmeno l’ombra di un avversario che potesse esserne all’altezza. Nessuno.
E tra meno di ventiquattro ore l’ultimo avversario di scena all’ex Militare, per l’ultima gara casalinga di questo campionato: il Foggia di Delio Rossi, consapevole di essere sostanzialmente un cantiere aperto, in cerca di una sua identità (LEGGI QUI), che proverà il tutto per tutto, fino alla fine, per agguantare l’insperato terzo posto in proiezione playoff.
“Il Foggia ha una delle migliori squadre del torneo, per le sue individualità e ha qualità nel difendersi e ripartire”, dice da subito il tecnico, ai microfoni. Riavvolgendo il nastro fino alle uscite con Giugliano e Francavilla, il mister trae spunti importanti: “Nelle ultime due partite è cresciuta in modo esponenziale anche la qualità del nostro gioco – analizza – che ha visto facilità nel possesso, nel guadagnare metri e giocare nella metà campo avversaria. La squadra ormai gioca a memoria, anche cambiando gli interpreti e ciò dimostra la forza di questa rosa”, sostiene il trainer dell’US, il quale dovrà fare a meno di Vandeputte, out per il disguido alla schiena, e Brignola, a sua volta fuori precauzionalmente per un fastidio all’adduttore.
Il discorso, poi, inevitabilmente si focalizza su un aspetto che ha creato qualche apprensione tra i tifosi: il capitolo rinnovo. Vivarini allora sgombera il campo, in prima persona: “Io avevo chiesto il rinnovo già da questa estate, per la volontà di rimanere. Ci sono tre fattori per me importanti – rivela – ossia l’aspetto tecnico, perché ogni allenatore ambisce ad avere continuità nel suo lavoro ed è raro nel calcio. Per me portare avanti il progetto è molto importante. Altro aspetto, l’ambiente, l’affetto che ho ricevuto dalla gente, l’apprezzamento e poi la proprietà, di altissimo livello. Ecco, per me sono tre fattori importanti che prendo in esame”.
Una volta aperto l’argomento, Vivarini sviscera dettagliatamente il suo pensiero: “Occorre far bene in serie B, per Catanzaro, per la città, per la società, per me stesso. Quindi ci stiamo incontrando, in questi giorni, per curare la fase progettuale e organizzativa, sul come affrontare un campionato molto più duro e livellato, per budget e qualità”.
“Ci sono da ricreare i presupposti per fare bene – continua – ma sappiate che non si sta perdendo tempo, gli incontri avvengono quasi tutti i giorni, potendo disporre di questo lasso di tempo e ci saranno altri appuntamenti”.
Insomma, se ci si attendeva una risposta (magari anche secca) che potesse spegnere sul nascere voci esterne di disturbo, trapelate nei giorni scorsi, pare sia arrivata, per bocca del diretto interessato: “Voglio lavorare nel miglior modo possibile, non lasciare niente al caso, questa piazza merita – prosegue Vivarini -. Per ottenere risultati ognuno deve fare la propria parte, al massimo delle proprie competenze. L’obiettivo è mantenere il buono di quest’anno, l’intelaiatura, incrementando con giocatori di esperienza che possano dare forza e poi giovani forti, all’altezza della B“.
Chi ha avuto dubbi o mugugni, circa la permanenza di Vincenzo Vivarini, può tirare un sospiro di sollievo. Tuttavia, l’auspicio è di veder tramutati, con firma su carta, questi buoni propositi, già nei prossimi giorni.