Un punto ottenuto contro un avversario che ha prodotto molto senza capitalizzare, costringendoci ad abbassarci, rappresenterebbe un ottimo risultato. Peccato che il Catanzaro, portatosi sul doppio vantaggio, aveva pregustato la vittoria e il profumo del quarto posto, proiettandosi a -1 dalla Cremonese, che perdeva a Venezia.
I grigiorossi inciampano veramente in Laguna, ma le Aquile non ne approfittano e riducono il gap di una lunghezza, restando a -3. Un pareggio sostanzialmente giusto quello scritto allo stadio “Arena Garibaldi – Romeo Anconetani”, dove il Pisa ha creato tanto, pur non concretizzando.
E su queste indicazioni dovrà riflettere Alberto Aquilani: il Pisa insegue un posticino nei playoff e ha ragione a crederci. Sullo sfondo, ci pensa l’aritmetica a sancire la partecipazione dell’US ai prossimi playoff, al di là di quella che sarà la casella occupata ai nastri di partenza.
Sul 2-2 finale, il punto esclamativo di un ex (meteora, sebbene talentuoso), Marius Marin, che pesca il jolly dalla distanza, scavalcando Fulignati grazie alla leggera deviazione di Pompetti. In ogni caso l’US blinda la sua posizione in classifica, restando quinta a quota cinquantasette punti e incrementando, per il momento, la distanza sul Palermo.
“Abbiamo trovato un avversario mai domo, che ha aggredito molto alto – dice ai microfoni Vincenzo Vivarini -. Queste sono le gare di cui abbiamo bisogno per alzare l’intensità e la cattiveria”. 
“Siamo stati bravi a fronteggiare una squadra organizzata, che ci ha creato difficoltà e siamo stati anche fortunati – prosegue il tecnico -. Il Pisa ha messo in campo anche qualità, occorre dargliene atto, quindi dobbiamo essere contenti per il punto”.
Un match, quindi, per certi versi “formativo”, alla luce del futuro imminente: “Dobbiamo lavorare su questo tipo di partite, votate sull’intensità – ammette Vivarini – perché troveremo squadre che spingeranno al massimo. Allora dobbiamo migliorare e adattarci a giocare sotto pressione”.
