Vivarini e la gente di Catanzaro: “Il vero calcio è questo”

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Il Catanzaro e la sua gente, storia di un amore rinnovato. Mai venuto meno, mai sopito, ma per l’appunto “rinnovato”, come il ricambio del sangue. Il merito è riconducibile a questi ragazzi, a questo allenatore che, di volta in volta, non manca nel rendere parole di elogio e gratitudine verso la tifoseria giallorossa, totalmente “in simbiosi con la squadra”, usa dire il tecnico.

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Encomiabile lo striscione rivolto dagli ultras nella trasferta di Viterbo a Vincenzo Vivarini. Un Vivarini che, alla fine delle partite, preferisce ammirare lo spettacolo della curva che canta insieme alla squadra. E lui se ne sta lì, defilato poco distante, con quel cappello che non eclissa più di tanto occhi pregni di passione e dedizione. 

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Bellissimo, tra l’altro, il pensiero che il mister ha voluto dedicare ai tifosi nell’immediato post-gara di Catanzaro – Avellino (LEGGI QUI): “Resto sempre senza parole. I ragazzi meritano tutto perché stanno facendo qualcosa di straordinario, ma essere ripagati da questa gente, dà una gioia indescrivibile! A partita finita, mi sono guardato intorno e ho visto che nessuno abbandonava gli spalti – diceva, quasi commosso, Vivarini -. Il vero calcio è questo! Uno stadio pieno, uno stadio intero che fa il tifo! Mando un abbraccio a ogni singolo tifoso del Catanzaro”. 

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Un sostegno incessante, che va oltre il risultato, in casa e fuori, dimostrando di essere anche più forte e deciso nei momenti di difficoltà, elemento che lo stesso allenatore sottolinea, a dimostrazione di quanto sia superfluo, delle volte, spronare la squadra in determinati fasi delle partite: ci pensa lo stadio a spingere le Aquile. 

Trinkenhaus

Un “dodicesimo uomo” sempre presente, che riscuote i complimenti in ogni dove, di stadio in stadio, ma che verrà meno – per imposizioni dall’alto – in quello che sarà un passaggio chiave della stagione: il derby di Crotone, in programma lunedì prossimo allo “Scida”. Quella che potrebbe rivelarsi l’occasione per chiudere definitivamente i giochi in chiave promozione (con i dovuti scongiuri), vedrà il big match monco di un elemento preponderante: lo spettacolo sugli spalti, indipendentemente dalla presenza del pubblico di casa, che si preannuncia caldo e passionale com’è normale che sia.

Ma non sarà così, da sponda giallorossa. Già, perché il Prefetto di Crotone ha vietato la vendita dei biglietti ai residenti nella provincia di Catanzaro (LEGGI QUI). Un provvedimento quantomeno “opinabile” (per usare un eufemismo), che vuole “tagliare” il “problema” alla radice (problema? Quale problema?) ma rischia, semmai, di creare inghippi ulteriori. E siamo curiosi di sapere come verrà eventualmente gestita la faccenda per quel che attiene l’ordine pubblico. Perché vietare la vendita dei tagliandi ai residenti del Catanzarese, dimostra di non conoscere lo stato delle cose, come se non esistesse quella nutrita parte di tifoseria che proviene dai comuni limitrofi e anche oltre i confini regionali.

A dimostrazione di ciò potremmo portare come prova i diversi club giallorossi nella sola provincia di Crotone: Mesoraca, Isola Capo Rizzuto, Steccato di Cutro, Savelli, Petilia Policastro solo per citarne alcuni. Come si gestirà l’ordine pubblico? Come coordinare il tutto, in maniera fluida, senza rischi? 

Una disposizione che, intanto, danneggia la Catanzaro sportiva, il sodalizio di via Gioacchino da Fiore e contro la quale diversi esponenti politici di Palazzo De Nobili si erano spesi, nei giorni scorsi, in appelli e messaggi, affinché si evitasse di perdere una fetta importante della cornice attorno alla quale dar vita alla sfida.

Ma molte volte, si preferisce eliminare alla base “il problema”, senza considerare conseguenze, fermi irremovibili sulle proprie decisioni. Sbagliate. 

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