Vivarini: “È mancata forza nel far male, ma sono soddisfatto”

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Alla fine hanno vinto le motivazioni di chi non ha molte alternative.

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Non che il Catanzaro non ne avesse o abbia “snobbato” l’impegno, per carità: assolutamente no, non è nel credo di Vivarini, né nello stile di questi giocatori. Ma il campionato vede in vetta le Aquile ed il Foggia barcamenarsi tra risultati altalenanti. Questo la dice lunga.

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Allora, poiché il format della Coppa Italia di Serie C consente l’accesso ai playoff in posizione privilegiata in caso di vittoria del trofeo, il Foggia aveva più di un motivo per giocare un Quarto di Finale all’arma bianca, senza ruotare gli interpreti più di tanto, a differenza dell’US, totalmente rimaneggiato e con soli giovani della Primavera in panchina. Ecco perché la Coppa, per alcune squadre, sa tanto di ultima spiaggia e vi si appigliano fermamente. 

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Il Catanzaro ha pensato a contenere e tentare qualche sortita senza costruire granché, concedendo diverse situazioni all’avversario. Fatali, dunque, due azioni di rimessa, due contropiede fulminei. Alla fine un 2-0 giusto che ha visto, tra gli altri, la firma dell’ex D’Ursi, subentrato nella ripresa. 

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Eppure, secondo Vincenzo Vivarini, non si tratta di motivazioni ma di una forza maggiore espressa dall’avversario. Il mister, nel post-gara, si professa comunque soddisfatto: “Abbiamo offerto una buona prestazione, con autorità e voglia di giocarcela, pur concedendo qualche ripartenza che ci è costata cara – dice -. Nel secondo tempo siamo calati, abbiamo sofferto la stanchezza, mentre loro hanno schierato la formazione migliore, prendendo forza soprattutto con chi è subentrato. Adesso ci prepariamo al meglio per la partita di campionato”.

“Gara 1” al Foggia quindi e lunedì potrebbe essere un’altra storia. Da domani si lavorerà anche sulle sbavature palesate oggi: “Nel primo tempo siamo usciti parecchie volte – continua il tecnico dell’US – ma è mancata forza nel far male, dovevamo stare più attenti su quelle ripartenze e ci siamo fatti trovare scoperti sull’azione del rigore. A proposito della dinamica che ha portato al presunto tocco di Cinelli su Di Noia, Vivarini espone le sue perplessità: “Episodio da rivedere, mi hanno detto che non c’è stato alcun tocco – sostiene -. Non parliamo mai degli arbitri, ma aggiungiamo anche questa circostanza da segnalare, al ‘conto’ degli episodi”.

Che sia amichevole o gara di Coppa, perdere lascia una legittima amarezza, specialmente in chi non è avvezzo e ha fatto della mentalità vincente (accompagnata dai risultati) il suo stile. Coloro che devono essere fieri della giornata, al di là dell’esito finale, sono i giovani della Primavera lanciati: “Ho visto i ragazzi molto dispiaciuti, ma li ho rincuorati, devono essere orgogliosi – rivela il mister -. Scavone, ad esempio, ha giocato novanta minuti da veterano. Anche chi è entrato nella ripresa ha fatto bene. Si dimostrano ragazzi interessanti, hanno bisogno di crescere e fare esperienza in queste partite”.

 

 

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