Prova incolore, “piatta”, senza peso in avanti (ma questo, ad onor del vero, era stato messo in conto) e nel complesso, sconfitta meritata, seppur l’avversario non eccelso, non abbia prodotto granché. Vivarini si aspettava un Ascoli intenzionato a “prendere alto” e pressare il Catanzaro ed è avvenuto. Agli uomini di Castori – bellissimi gli attestati di stima tra i due tecnici rinnovati dopo l’ingresso in campo – il merito d’aver interpretato bene la partita, impostandola sull’aggressività e sulla fisicità. Si ritorna a casa con un 1 a 0 sul groppone.
Fondamentalmente, non è servito bloccare oltremodo le iniziative dei giallorossi, anche perché l’US si è visto poco in avanti. Una sconfitta di misura, che non sposta le cose: potendo salvare qualcosa, il fatto che nessuna squadra tra quelle nelle prime posizioni, abbia mosso un passo.
Il dolce e l’amaro della Serie B, un campionato tanto lungo ed estenuante, quanto imprevedibile. Ed è così che, in questa 17^ giornata, cadono tutte le prime della classe e le parole di Vincenzo Vivarini – che da sempre stempera facili entusiasmi ed invita alla cautela – tornano prepotentemente d’attualità.
A fine gara, il trainer dell’US, offre la sua chiave di lettura al match, con la consueta lucidità.
“L’avevamo preparata – esordisce – per giocare più in verticale e non ci siamo riusciti. È stata una partita brutta, lontana dalle nostre migliori prestazioni ed infatti abbiamo creato pochissimo. Anche l’Ascoli ha creato poco, a parte due azioni da goal nel primo tempo, ma ha fatto la partita che doveva fare, cercando in tutti i modi di guadagnare campo, di abbassarci e di aggredirci”.
“Accettiamo la sconfitta – aggiunge Vivarini – ma dobbiamo analizzare bene le cause che hanno portato a questa partita sottotono, tenendo sempre in considerazione i meriti dell’avversario. La difficoltà più evidente è facilmente riscontrabile nella fatica che facevamo a guadagnare campo e, essendo il baricentro della squadra più basso rispetto al solito, questo ci ha portato a creare poche azioni da goal”.
“La Serie B è anche questa – la chiosa del tecnico – dobbiamo rimboccarci le maniche e pensare alla prossima partita”