Non fa più notizia il valore del Catanzaro.
Troppo Catanzaro per la Turris. Le Aquile mietono un’altra vittima, un’altra preda: alla fine è 0-4. Questa volta ad inchinarsi davanti alla superiorità degli uomini di Vincenzo Vivarini (grande ex di giornata, acclamato dal pubblico del “Liguori“), sono i corallini campani, comunque molto validi, indipendentemente dagli otto gol subiti nelle ultime due partite. Tuttavia, mister Padalino avrà di che riflettere e materiale per lavorare in settimana.
Vivarini in sala stampa tiene a freno l’entusiasmo e invita alla massima cautela: “Avevamo preparato la gara incentrandola proprio sulla pressione alta e sull’aggressività, perché se avessimo concesso campo o possibilità di giocare, loro ci avrebbero fatto male, infatti le volte in cui hanno guadagnato terreno ci hanno messo in difficoltà – sostiene il tecnico -. Il nostro obiettivo era proprio fare in modo che non ‘iniziassero’ a giocare, soffocarli per non farli ragionare e costringerli a buttare palla, aggredirli. La Turris aveva sempre dominato le partite, finora. I ragazzi sono stati eccezionali, anche coloro che sono subentrati, si sono applicati e hanno offerto una prova sopra le righe”.
Evidentemente, la strada maestra sarà stata indicata – manco a dirlo – dal pareggio di Cerignola: “Avevamo quella partita davanti agli occhi, non potevamo permetterci il lusso di giocare ‘sotto ritmo’, dovevamo essere noi i padroni del campo. Ora conta stare coi piedi per terra. non dobbiamo assolutamente rilassarci e perdere tensione, dobbiamo mantenere queste prestazioni fino alla fine”
L’allenatore, quindi, rivela di non badare alle prestazioni delle concorrenti (Crotone su tutte) ma di pensare solo al proprio percorso, a questa “sfida con noi stessi”. Con Ghion tenuto saggiamente fuori in quanto reduce da uno stato influenzale, ma lieto della prestazione di Pontisso (ancora non al top), il trainer dell’US aggiunge in maniera perentoria: “Non abbiamo paura di nessuno, ma rispetto per tutti. Ora andiamo avanti per la nostra strada”.
Gli occhi di Vivarini diventano lucidi dalla commozione, poi, nel rievocare il passato che lo ha visto giocare e lanciarsi, di fatto, a Torre del Greco. Lo stesso pubblico che ha rivolto un applauso anche ai giallorossi a fine partita: “Qui ho vissuto due stagioni, ben trentadue anni fa e conosco la sportività di questo pubblico straordinario, sono rimasto senza parole – dice, emozionato -. Dopo tanti anni tornare qui e ricevere un omaggio del genere mi ha riportato al tempo passato con città che devo ringraziare perché mi ha dato il modo di fare il salto e poter andare a giocare in B, continuando la carriera da giocatore a certi livelli. Ho nel cuore il calore e l’affetto di questa gente”.
IL VIDEO DELLA CONFERENZA STAMPA