Commentare una sconfitta sonora, inedita e impensabile per ciò che il Catanzaro ha espresso nell’ultimo biennio, è impresa non facile. Ancor più se si aggiunge che l’imbarcata si è materializzata nel proprio porto, tra le mura amiche, dove uno stadio intero – nonostante tutto – non ha mai smesso di incitare la squadra, con immutato entusiasmo.
Le Aquile impattano contro un Parma forte, cinico e organizzato, che espugna il “Ceravolo” con uno 0-5 che non lascia spazio ad altre interpretazioni, sebbene l’approccio iniziale sia stato positivo. E forse è proprio qui il bandolo della matassa: attaccare, riversarsi in avanti senza capitalizzare, apre spazi che sono praterie per calciatori dal tasso tecnico elevato. E tutto ciò si rivela letale.
Ai microfoni, Vincenzo Vivarini analizza la sconfitta con lucidità, legittima mestizia e grande onestà intellettuale. Il tecnico abruzzese dimostra come sempre signorilità e aplomb.
Intanto, un’ammissione che non necessita di postille: “Questa è la Serie B”. Nulla da aggiungere, basterebbe già questa come risposta.
“Contro squadre con individualità di livello assoluto non devi sbagliare niente – ammette Vivarini -. Il Parma vanta elementi sopra la media, da Serie A, giocatori tecnici, fisici, di gamba, perciò se sbagli e gira male qualcosa, il risultato è questo! Ci è andata male su tante cose oggi. Eppure l’avevamo preparata soprattutto per evitare loro ripartenze, ma non è bastato”, sostiene l’allenatore dell’US.
“Nel tenere il campo, nel trovare soluzioni offensive e nel ricercare la profondità siamo stati anche bravi, ma è mancata finalizzazione – continua -. Avremmo dovuto prestare maggiore attenzione sui loro vertici ma ci hanno sovrastato, ed il risultato è ovvio che sia questo. Però non meritavamo sicuramente questi gol, vista la prestazione”.
“Abbiamo subito le individualità del Parma, evidentemente ci siamo fatti prendere troppo dalla foga di giocare. Volevo che i due mediani restassero più in posizione, ma individualmente loro sono stati devastanti, non siamo riusciti nemmeno a rallentarli – rivela -. Il punto è che noi, a differenza di altri, giochiamo, tant’è che abbiamo avuto occasioni da gol, mantenendo il nostro spirito, il nostro modo di essere, ma bisogna accettare il risultato”.
Inevitabilmente, Vivarini si espone in un raffronto, con la gara pareggiata a Cremona, al debutto in campionato, dove il Catanzaro ha giocato con un atteggiamento forse più “saggio”, ravveduto, meticoloso e pulito nella fase di non possesso: “Quanto accaduto serve a farci capire che quell’atteggiamento non era troppo sbagliato! Questa partita deve riportarci al giusto equilibrio, perché non possiamo essere così scriteriati nel voler fare gol, tutti in avanti come in Lega Pro! Non possiamo giocare in modo spregiudicato, anche se a me piace, serve il giusto equilibrio. Siamo stati superficiali. Fino al 3 a 0 ci credevamo pure, ma loro difendevano facilmente nella loro area – confessa -. Dobbiamo essere bravi a migliorare, nel momenti in cui si perde. Questa sconfitta sarà salutare, ci riporterà con l’umiltà giusta e l’equilibrio di squadra”, dice il mister con assoluta consapevolezza, intenzionato soprattutto a soffermarsi su tre dei cinque gol subiti, presi in modalità “fotocopia”, nell’affrontare il lavoro settimanale.
Rammaricato per l’infortunio di Situm – nell’occasione il VAR ha lasciato correre, quando il cartellino rosso a Zagaritis sarebbe stata la giusta sanzione – sulla cui entità ancora non ci si sbilancia, il trainer dei giallorossi elogia il pubblico catanzarese, encomiabile anche sotto di cinque gol: “La nostra gente è stata la cosa più bella di questa giornata – sottolinea -. Siamo distrutti, vogliamo ricambiare subito l’incredibile sostegno ricevuto”.