Vivarini suona la carica: “Loro scorretti all’andata, vincere con le buone o le cattive”

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Non si escludono variazioni, negli interpreti e – fattore più importante – nell’assetto tattico. La settimana post-Spezia, che ha accompagnato fino al match contro l’Ascoli, ha suggerito queste preziose indicazioni. Perché il poter beneficiare di un Antonini del genere in difesa (LEGGI QUI), pone alcuni interrogativi.

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Il difensore brasiliano è uscito promosso a pieni voti dal “Picco” e appare difficile che gli venga dato un ruolo da comprimario dopo averlo a lungo inseguito, viste le caratteristiche (fisiche, imprescindibili dietro) e le qualità; così come Brighenti non è uomo da spedire in panchina, con l’arrivo del brasiliano. Allora come far coesistere il tutto, nel pacchetto arretrato? Una forma occorrerà darla, tra poche ore, al “Nicola Ceravolo”. Non solo: lo stesso Petriccione pare ormai pronto a debuttare dal primo minuto, in cabina di regia. Assenza non marginale, tra l’altro, quella di Vandeputte, squalificato.

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Le lancette corrono, tra poco più di ventiquattro ore arriverà un Ascoli con “l’impellente urgenza di far punti” (come annunciato ieri da Castori, prima della partenza LEGGI QUI), ma il Catanzaro non dovrà guardare in faccia nessuno nel dare un’accelerata in direzione “salvezza aritmetica” : obiettivo da centrare – si spera – già in questo mese di febbraio.

Nella sua analisi, durante la quale sviscerare pensieri e aspettative, Vincenzo Vivarini tocca diversi punti del sommario: “I ragazzi stanno spingendo molto in queste settimane e siamo soddisfatti, ma il pensiero è rivolto sempre alla ricerca del massimo risultato – specifica il mister, dai microfoni del Poligiovino -. Abbiamo superato un momento un po’ problematico e, per farlo, era importante ritrovare la prestazione, la consapevolezza di quanto sia importante essere concentrati, “applicati” (termine che usiamo molto nello spogliatoio) per fare ciò che ci poniamo di fare”, dice, rinnovando un concetto più volte esposto.

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Vivarini che, a ragion veduta, parla con estrema schiettezza tornando con la mente all’atteggiamento ostruzionistico e talvolta sgarbato dei marchigiani, nella gara d’andata: Loro sono stati molto scorretti, interrompendo continuamente il gioco, ma gli è stato concesso – ammette fermamente -. Spero che domani non accada nuovamente, perché occorre giocare a calcio! Ben vengano agonismo e ‘cattiveria’, ma bisogna essere sempre corretti e sportivi in campo! Dagli avversari mi aspetto una gara ‘sporca’, complicata, come all’andata, da questo punto di vista dovremo farci valere. Avrei preferito ci fossero tutti i titolari nell’Ascoli, ma non farò certo ‘sconti’, viste le loro assenze, aggiunge, dando la carica.

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Ecco, a proposito di correttezza e professionalità, Vivarini coglie l’occasione per estendere il suo ragionamento sulle sviste arbitrali che hanno caratterizzato la gara di sabato scorso, in occasione del gol dello Spezia, con la plateale carica su Veroli non ravvisata da Ghersini. “Nel ritirare la Panchina d’Oro, l’altra volta, ho posto in evidenza proprio la nostra sportività in quanto una delle squadre più corrette dello scorso anno, avendo pensato solo a giocare a calcio e questo merita rispetto – sottolinea -. Anzi, ho fatto presente al designatore, Rocchi, l’importanza di tutelare una squadra che voglia giocare a calcio e ciò non è avvenuto ad Ascoli, all’andata. A ciò si aggiungono i recenti clamorosi errori, come ‘l’abbraccio’ su Veroli, talmente evidente da dover essere gestito in modo diverso. Io sono sicuro della buonafede, sbaglio io molte cose da allenatore e possono sbagliare anche gli arbitri. Accettiamo, ma teniamo conto dei torti che riceviamo“.

Un pensiero ineccepibile, esposto sempre con garbo e pacatezza e che non riguarda certo l’amicizia che lega Vivarini al collega Castori, più volte esaltata. Così come l’allenatore di Ari esalta coloro che fin qui hanno avuto meno spazio e si candidano per essere lanciati nella mischia, come Stoppa: “Non mi preoccupa l’assenza di Vandeputte, dovremo dar fiducia a chi ci sarà, così come fatto la volta precedente senza Brighenti – specifica -. Questa rosa ha dei valori e chi giocherà al posto di Jari lo farà nel miglior modo possibile. Coloro che non hanno giocato molto non sono inferiori a chi gioca, perciò devono sfruttare le occasioni che capiteranno”, sostiene.

Discorso un po’ diverso per Donnarumma o Krajnc, però: “Donnarumma ha avuto problemi fisici che lo hanno condizionato, ora si sta allenando con intensità e voglia di tirar fuori il meglio di sé, appena avrà la possibilità di rientrare e far vedere le sue immense qualità – osserva -. In questo campionato serve la sua esperienza, le sue qualità, è importante per noi“. 

E sul difensore sloveno: “Anche Krajnc è un ragazzo molto serio e sta cercando di dare il massimo, come gli altri – aggiunge, citando singolarmente gli interpreti che hanno visto poco il campo -. Sì, ha fatto un po’ fatica nell’interpretare tatticamente un ruolo difficile da sviluppare, poiché noi non abbiamo un terzino sinistro di ruolo, ma un braccetto che opera da terzino”.

Aprendo alla possibilità di vedere Petriccione dall’inizio (“domani sarà in ballottaggio, si candida ad una maglia da titolare”, ammette il mister) al di là di eventuali modifiche tattiche, Vivarini si gode Antonini, che ha portato aria fresca in difesa: “Sul piano del possesso mi ha meravigliato! Sapevo sapesse giocare ma non credevo che si sarebbe adeguato così velocemente al nostro tipo di gioco – rivela -. Dietro ha dettato i tempi, ha gestito palla con personalità, è stato eccelso nel possesso. Viceversa ha avuto qualche difficoltà nel contatto con l’avversario nelle zone alte di campo, ma era complicato fronteggiare, sabato scorso, Falcinelli, bravo a far salire la squadra troppe volte. Ecco, dobbiamo sistemare quest’aspetto, ma con i suoi centimetri abbiamo risolto parecchi problemi in area, quindi Antonini è stato un acquisto azzeccatissimo“. 

Superfluo, a questo punto, parlare di 4-4-2 o 3-5-2, traducendo il pensiero dell’allenatore abruzzese: “Noi veramente lavoriamo sempre con tre difensori nel corso della partita, siamo strutturati per farlo – spiega -. La pecca che ci portiamo da inizio stagione, è l’avere qualche centimetro in meno in area e dovremo lavorare meglio sui cross. Però, ad oggi, tutti vorrebbero avere i ‘problemi’ d’abbondanza che avrò domani, potendo disporre di difensori bravi! Qualunque scelta verrà fatta, sarà quella giusta”.

Ecco, Vivarini potrà sfogliare la margherita, nonostante la mancanza di Ghion e Vandeputte, oltre a quegli elementi da rilanciare (vedi D’Andrea e Brignola, ad esempio), ma lo spirito che il Catanzaro dovrà avere domani, non potrà che essere figlio della voglia di riscatto: “Dobbiamo fare risultato, con le buone o con le cattive. Si lotterà su ogni pallone”.

 

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