Una partita tutta da vivere.
Un’affermazione che non necessita di note a margine né repliche, quella rilasciata da Vivarini alla vigilia del match con il Crotone. Un derby che mancava da diciassette anni e che domani varrà la momentanea vetta della classifica.
Profilo basso, umiltà ed eleganza, sono alcune delle sfumature che più distinguono il tecnico del Catanzaro il quale, prima di addentrarsi nell’analisi tattica della partita, pone un doveroso plauso alla tifoseria, che domani gremirà il “Nicola Ceravolo”: “Motivo d’orgoglio e soddisfazione per noi l’aver riempito lo stadio in appena un paio di giorni. I pensieri di quando arrivai qui, sulla grande passione della gente, stanno trovando il supporto dei fatti – rivela Vincenzo Vivarini -. Catanzaro ha tifosi sparsi dappertutto, domani ci sarà chi arriverà da fuori per vedere la partita. Ora dobbiamo cercare di creare i presupposti per far bene da qui a fine campionato, lottando tutti insieme, fino alla fine”.
Al di là delle sensazioni tipiche di una settimana che precede una sfida di cartello, ancor più se l’avversario è corregionale, sono stati giorni contraddistinti da un lavoro abnorme: il gruppo si è frazionato in due blocchi, tra coloro che, fin dal lunedì si sono focalizzati sul match con i pitagorici e la restante parte, la cui tabella di marcia è stata inframezzata dall’impegno di Coppa Italia.
“C’è grande fermento in città, ma da parte nostra serve la massima concentrazione, pensare esclusivamente al campo anche se è un derby, qualcosa di particolare – avverte il trainer abruzzese -. Abbiamo analizzato l’avversario, una grande squadra che sta facendo molto bene, ma abbiamo ragionato su quelle che sono le nostre qualità e i nostri punti di forza, quindi speriamo di fare una grande prestazione”.
Un partita “molto importante, ma non ancora decisiva”, stando alle parole di Vivarini il quale ritrova Situm e Bombagi, ma sa che per loro l’inserimento dovrà essere graduale e non frettoloso. Proseguendo nelle sue considerazioni, il mister si dimostra dello stesso avviso del suo collega, Franco Lerda, il quale ha tracciato analogie e contrasti tra le due squadre (LEGGI QUI): “Il Crotone, come noi, gioca con aggressività, venendo a prendere palla con decisione ed è dotato di grandi individualità – dice -, ma è diverso nello sviluppo del gioco, poiché punta su due esterni bravi a saltare l’uomo. Noi giochiamo in modo corale e fantasioso, loro sono più pragmatici, anche se quando arrivano in zona di sviluppo lo fanno con tanti uomini. Si tratta di due squadre che cercano di avere in mano la partita, che dispongono di una rosa completa”.
E a proposito di organico folto e qualitativamente d’alto profilo, l’allenatore delle Aquile opera un distinguo sostanziale: “Dei tanti uomini che compongono la rosa, noi abbiamo gestito e valorizzato tutti, loro magari un po’ meno – sostiene – e, come sempre, sarà fondamentale chi subentrerà, perché sarà una sfida ‘tirata’ fino all’ultimo minuto. Nei derby servono giocatori con personalità, che vogliano assumersi delle responsabilità e abbiamo entrambi questo tipo di giocatori”.