Vivarini verso Brescia: “L’andata ci ha dato input per crescere”

Non è riuscito proprio a digerire la sconfitta dell’andata, Vincenzo Vivarini. E come lui, l’intera tifoseria catanzarese, alla luce di un risultato maturato in maniera clamorosa: un primo tempo dominato dal Catanzaro, remissivo e spaesato nella ripresa, col ritorno delle Rondinelle, capaci di colpire nel finale ringraziando per il “regalo” impacchettato sotto l’albero, dai padroni di casa.

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Quella di domani, al “Rigamonti”, si spera abbia destino diverso, anche in omaggio a chi ci sarà – e riempirà il settore ospiti dello stadio – ma soprattutto per chi deve sottostare al divieto e non potrà spingere le Aquile da vicino.

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“All’andata abbiamo stradominato il primo tempo! Forse è stato il miglior primo tempo mai fatto, quest’anno. Il Brescia non aveva possibilità di crearci problemi, ma poi un episodio sciocco ha messo in mostra le nostre debolezze, caratteriali e fisiche, facendoci prendere contatto con la realtà”, dice il mister, alla vigilia del match.

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“Una sconfitta che ci ha lasciato molto amaro in bocca, di cui ancora oggi non mi capacito! Ma siamo cresciuti grazie agli input ricevuti da quella giornata, che ha contribuito a farci migliorare”, continua il mister, esponendosi dai microfoni del Poligiovino prima della partenza.

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E domani dovrà essere altre storia, per forza di cose: “Affronteremo una squadra ‘quadrata’ con giocatori di livello alto, ben assemblati, che ambiscono a traguardi importanti avendo trovato il proprio equilibrio grazie a Maran – osserva -. È uno scontro diretto e dovremo abituarci a questo genere di partite”.

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E chissà che la battuta d’arresto patita per mano della Reggiana (altrettanto inattesa) non sortisca fin da subito effetti positivi: “Abbiamo analizzato la sconfitta, figlia di un problema di natura tattica e non motivazionale – spiega -. Abbiamo trovato una squadra che non ci ha consentito lo sviluppo negli spazi ristretti (aspetto su cui magari avevamo lavorato di meno), quindi non era facile contro nove avversari sotto palla. Allora siamo mancati nella qualità in fase di sviluppo“. 

Indipendentemente dalla trama scritta sabato scorso contro gli uomini di Nesta, i giallorossi hanno confermato una certa fragilità in alcune circostanze, su tutte le rimesse laterali, “difetto che ci trasciniamo da un po e che abbiamo analizzato” specifica il mister, lasciando intravedere la possibilità di cambiare qualcosa nell’undici di partenza, potendo contare su un Antonini pienamente recuperato, anche perché “quando si perde si tende a mischiare le carte, pescando dalla rosa”.

Con Antonini rientrato e Donnarumma ritenuto “molto motivato”, ancora una volta saranno i giovani a dovesi confermare, in special modo D’Andrea, che ultimamente pare aver trovato la chiave di volta sul piano prestazionale e, aspetto più importante, emotivo: “Non è più da considerare un ‘ragazzo’ debuttante, perché sta giocando in una realtà importante, quindi ha delle responsabilità alte – sottolinea Vivarini, caricando il suo giocatore -. Allora non possiamo accontentarci perché ha le qualità per fare la differenza e badare alla sostanza! Non basta una singola giocata, occorre che si applichi in tutte le fasi”.

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E sempre sul talentuoso ragazzo di proprietà del Sassuolo, conclude: “Sta facendo tesoro delle indicazioni, ma deve ancora crescere. Speriamo di portarlo più in alto possibile”. 

 

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