Emozioni forti. Risulta difficile individuare pecche o sbavature dopo un 4-0. L’ennesimo risultato tondo, che non ammette repliche. Ed è anche difficile rintracciare una squadra che addirittura riesca a maturare lo stesso passivo, all’andata e al ritorno.
La Fidelis Andria deve recitare mea culpa per aver gettato la spugna forse troppo presto, nonostante un discreto avvio di gara. Il Catanzaro, da par suo, ha il merito di aver scardinato le maglie avversarie dopo un inizio non agevole, per poi mettere il risultato in cassaforte, col passare dei minuti.
Mister Vincenzo Vivarini, in sala stampa, estende la sua analisi al pre-partita, in verità: “Come avevo preannunciato, non sapevamo che schieramento tattico avrebbe adottato l’avversario – puntualizza il tecnico di Ari -. A dire il vero ci aspettavamo un 5-3-2, invece l’Andria è partita con il 5-4-1, così abbiamo impiegato del tempo prima di muovere le nostre pedine e riuscire a penetrare la loro barriera, cosa che ci è riuscita tante volte, restando concentrati”.
Passando in rassegna le indicazioni tattiche dettate da questa partita, in merito alla Fidelis di Trocini (LEGGI QUI), aggiunge l’allenatore del Catanzaro: “I loro esterni si abbassavano molto e ripartivano, mentre noi trovavamo difficoltà ad accorciare i vertici, concedendo un po di campo nel primo tempo – ammette -. Ma nella ripresa abbiamo rimesso le cose a posto. Da parte nostra servirà sempre il giusto atteggiamento”.
Inevitabilmente Vivarini elogia tutti e, interpellato circa la prestazione di alcuni degli interpreti di oggi, risponde così: “Pontisso è un giocatore completo, deve solo fare uno step maggiore sotto l’aspetto del ‘non possesso’, ma ci sta lavorando e mi sta dando soddisfazioni. Brignola si sta inserendo molto bene – aggiunge – ha fornito una buona prova difensiva, sebbene alcuni palloni persi potessero pregiudicare la prestazione. Abbiamo visto le sue potenzialità, specie quando accelera, quindi voglio affrettare l’inserimento di questo ragazzo per cercare di averlo nelle partite più difficili. Al di là dei singoli è importante il cervello di questa squadra”.
Insomma, il trainer delle Aquile non abbandonerà mai la sua compostezza, per questo l’aver stabilito il record dei ventinove risultati utili consecutivi (statistica di cui non era a conoscenza) non lo scompone più di tanto: “A Bari ho superato il record di Conte, con ventisei risultati utili di seguito! Ma non è merito mio, mi interessa mettere davanti i giocatori, i principali attori sono loro”. E sul pubblico (circa 7800 i cuori giallorossi presenti al “Ceravolo”) rinnova i propri sentimenti: “Nella scorsa partita non avevo parole per elogiare i tifosi! Volevo urlare per caricare la squadra in determinati momenti ma non si è reso necessario, perché lo faceva la gente – sottolinea, commosso -. Questa simbiosi tra squadra e pubblico è eccezionale, esalta tutti. Stiamo vivendo delle emozioni, ma dobbiamo rimanere coi piedi per terra”.
Infine, una telegrafica battuta sul posticipo di questa ventiseiesima giornata che vedrà impegnata la diretta inseguitrice: “Avellino – Crotone? Non la guarderò nemmeno, non conosco neanche l’orario della partita”.