“Voglia di giocarcela e stupire”: Vivarini carica i suoi

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Un momento indubbiamente particolare, inedito, per il Catanzaro. Definirlo “difficile” risulterebbe forzato, sarebbe esasperare la realtà. Tuttavia, due sconfitte consecutive, una delle quali bruciante, impossibile da “rimuovere”, per come è maturata, comunque restituiscono una squadra serena, che ha lavorato con l’atteggiamento e l’applicazione di sempre.

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Domani, un cliente (il Venezia) che forse sarebbe stato meglio evitare. O forse no. Perché non è necessario basarsi solo sulla caratura dell’avversario – secondo in classifica – per trovare stimoli o motivazioni. Le Aquile sono consapevoli della difficoltà del match, per di più in trasferta, dove si risconterà ancora una volta un esodo a tinte giallorosse, domani sera, al “Pier Luigi Penzo”.

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Su un punto, in particolare, si sofferma Vincenzo Vivarini, ai microfoni, prima della partenza per la Laguna: “Mai perdere l’entusiasmo, mai deprimersi”. Un’osservazione che deve fungere da monito per tutti.

“Abbiamo portato avanti il lavoro intrapreso dopo Como. Allora, poiché nessuno si aspettava dei risultati così sorprendenti in questo momento del campionato, secondo me abbiamo dato meno attenzione alla crescita – ammette il mister, in sala stampa -. In queste due settimane, invece, abbiamo svolto un lavoro molto più accurato sulle difficoltà di questo campionato, che avevo preannunciato già in estate, fin dalla preparazione. Insomma, stiamo risistemando ciò che all’inizio avevamo preventivato ma che, ultimamente, avevamo un po’ trascurato“. 

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A riprova di questa chiave di lettura, vi è l’atteggiamento assunto dagli avversari, molto agguerriti e guardinghi nel fronteggiare le Aquile. “Con il Modena, ad esempio, abbiamo dimostrato dei miglioramenti rispetto a Como, viste le occasioni create – continua Vivarini – Quindi siamo contenti di come abbiamo lavorato in questi giorni”. 

Il Venezia di Paolo Vanoli può essere equiparato al Catanzaro, date le sfumature in comune: “La classifica dimostra la forza del Venezia, che ha dei principi simili ai nostri – osserva -, quindi ci aspetteremo una squadra che ci aggredirà uomo su uomo, senza tregua, con tanta qualità in fase di possesso. Il nostro obiettivo resta alzare il baricentro, con l’auspicio di avere anche quel pizzico di fortuna”. 

“Noi non siamo al di sotto del Venezia, il campionato insegna quanto siano ‘livellate’ le squadre – aggiunge l’allenatore abruzzese -. Dobbiamo avere quella voglia di stupire e andare a giocarcela con rabbia e determinazione. La presenza dei tifosi, che ci consentiranno di ‘giocare in casa’ anche lì, ci darà sicurezza in mezzo al campo”. 

Sarà un Catanzaro incerottato quello che si presenterà al “Penzo”, senza lo squalificato Scognamillo nel pacchetto centrale, oltre a Donnarumma (che deve recuperare dalla botta al setto nasale patita contro i Canarini) e Verna: l’entità del fastidio al menisco, che tiene fuori il centrocampista, va ancora soppesata, per capire il da farsi e stimare i tempi di recupero. Pienamente recuperato Biasci dal colpo al tallone rimediato sabato, D’Andrea ha accusato un lieve risentimento in mattinata, ma fa regolarmente parte della truppa.

Non pochi nodi da sciogliere, dunque, per Vivarini, il quale dovrà intanto capire a chi dare una chance dall’inizio in difesa, accanto a Brighenti, tra Miranda, Krastev e Krajnc. Di primaria importanza, a prescindere, fare in modo che il fuoco non si spenga: Sul piano psicologico non deve assolutamente cambiare nulla, anzi, dobbiamo esaltarci – annuncia Vivarini, spronando i suoi -. Perdendo l’entusiasmo, verrebbero meno sicurezze e nascerebbero dei problemi. Occorre badare alla prestazione, perché in B sono i centimetri a spostare il risultato“.

 

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