“Voglio crescere e imparare dai compagni”: l’umiltà di Katseris

Panos Katseris

Che Katseris fosse un talento di prospettiva lo si era percepito la scorsa estate.

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Per questo l’US Catanzaro, evidentemente, aveva preferito mantenere un profilo basso e lavorare sul tesseramento del centrocampista a fari spenti, senza suscitare clamore tra gli addetti, consapevole di avere un’opportunità tra le proprie mani.

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Oggi, è bastata giusto qualche apparizione – dopo l’infortunio – per dare conferma del valore del greco. Un esempio? L’essere stato gettato nella mischia, da mister Vivarini, con il risultato in bilico contro la Viterbese; una scelta tesa anche a responsabilizzare ulteriormente Panos Katseris, alla sua prima esperienza tra i professionisti. Eppure non sembrerebbe affatto un esordiente in Lega Pro.

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Il giovane esterno classe 2001 traccia un bilancio su questo primo scampolo di stagione: “Già dai primi allenamenti in ritiro a Moccone mi trovavo benissimo, non mi manca niente. Sono davvero contento – dice Katseris -. Voglio pensare all’obiettivo della squadra, perché io sono giovane, devo crescere ancora tanto. Vedremo dove potrò arrivare”. Dalle parole del ragazzo giunto in prova e contrattualizzato ad agosto, trapela una grande umiltà, che gli servirà nella vita e nello sport, proprio in correlazione a quanto predica Vivarini. 

 

Panos Katseris

Determinante per lui e per gli altri giovani del Catanzaro, il poter lavorare con gente di spessore e curriculum importante, da cui poter trarre soltanto insegnamenti: “Stare al fianco di giocatori di grande livello ed esperienza facilita il lavoro di un giovane – osserva -, consente di crescere giorno dopo giorno”. Duttile e abile su entrambe le fasce, sui compagni che al momento lo precedono nelle scelte sulle corsie laterali, sostiene: “Da Situm, Rolando, Tentardini e Vandeputte voglio ‘rubare’ le loro qualità! Sappiamo cosa hanno fatto nella loro carriera, quindi è fondamentale osservarli, però devo mettere tutta la mia forza in allenamento, per avere delle opportunità”.

Un ragazzo garbato e perbene, dalla faccia pulita, che ama stare in famiglia, le serie tv e la musica come tutti i coetanei. Con la palla tra i piedi, tuttavia, Katseris si trasforma e sfodera una personalità dirompente, associata ad ottime doti. “La fiducia del mister è importantissima per me, mi dà forza, ma voglio ripagarla con le mie qualità in campo”, dice il 21enne di Atene il quale, pur avendo giocato in Italia in piazze del sud passionali, è rimasto impressionato dal calore del pubblico catanzarese: “Tra i Dilettanti e la Serie C vi sono tante differenze, come i ritmi e la velocità con cui viene giocata la palla, oltre a giocatori dotati fisicamente. Ma a parte questo non avevo mai visto un ambiente così caldo – rivela -. Ricordo la prima partita in cui ho fatto il mio ingresso, mi sono detto ‘Dove sono???’, perché sono rimasto colpito”.

Panos Katseris

Fatto più unico che raro e per lui inedito, il poter contare su un connazionale in rosa, un riferimento, visto un po come il fratello maggiore che ti sostiene e ti sprona anche con metodi “duri”: Sounas? Ama ‘massacrarmi’ in allenamento, mi urla contro – ironizza Katseris -, ma ciò mi aiuterà per il futuro. Lui, essendo più grande, mi dà tanti consigli e per me è fondamentale”. 

 

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