Proprietà di linguaggio e spessore culturale rendono Alberto Tentardini uno dei profili più interessanti da ascoltare ai microfoni.
Non solo sul campo ma anche in sede di conferenza stampa, il “dottor Tenta” si dimostra disinvolto, totalmente a suo agio, mai banale o sopra le righe.
Importanti, quindi, gli spunti che ha offerto in vista della partita con la Viterbese, altro match da non sottovalutare, sebbene la classifica al momento scriva una certa disparità in termini di punti: i gialloblu, rinfrancati dalle due vittorie consecutive tra campionato e coppa, sono in risalita e vivono un momento di fiducia. Nulla è scontato.
La sfortunata parentesi segnata dall’infortunio, tra Calabro e Vivarini lo scorso anno, hanno costretto Tentardini ai box per mesi, ma mai ai margini del progetto. La prova lampante sta nella riconferma voluta dalla società e dal tecnico, ed evidentemente meritata dal ragazzo. In questa stagione, intanto, per lui la soddisfazione (simbolica, poiché non ha inciso sul risultato) di bagnare la prima marcatura del Catanzaro in una gara ufficiale, esattamente a Modena, in Coppa Italia.
Con Situm e Vandeputte attori principali delle corsie, mentre Rolando recupera dal suo problema fisico e il giovane Katseris scalpita per altre chance, la concorrenza è agguerrita ma, come dimostrato da coloro che al momento non compaiono nell’undici tipo, anche Tentardini ha sempre offerto ottime prestazioni: è successo alla prima con il Picerno (con tanto di assist, serata che ricorda con emozione) e si è ripetuto ad Andria.
“Nel mio ruolo c’è molta concorrenza, su entrambe le fasce ci sono due giocatori di un certo livello, più che affermati – osserva sorridendo il terzino comasco -. Ciononostante ho trovato i miei spazi, sia tra i titolari che da subentrante e credo di ritagliarmene altri, perché sento la fiducia del mister e della squadra. Questa concorrenza è un fattore positivo, ci induce ad aumentare il livello di attenzione e dare il massimo ad ogni allenamento, al fine di meritare la maglia”. A tal proposito, aggiunge: “Partendo dietro nelle scelte, si ha l’opportunità di lavorare con maggiore determinazione per ottenere il posto da titolare o subentrare nei momenti decisivi. Anzi, ci saranno delle fasi in cui sarà chi entra dalla panchina a firmare la vittoria o sbloccare le partite. Abbiamo una rosa composta unicamente da calciatori forti, con una capacità di fare gruppo, aiutarsi vicendevolmente ed entusiasmarsi, aspetto che sta venendo fuori in tutte le partite e fa la differenza”.
Prediligendo la corsia sinistra, lui che è un mancino naturale, il numero 3 giallorosso pone sulla bilancia i momenti passati e quelli attuali: “Rispetto all’anno scorso sicuramente sto trovando un po’ più di costanza sia dal punto di vista del minutaggio e del lavoro in allenamento, perché nella passata stagione a causa dell’infortunio ho saltato quasi tre mesi – rivela -. Sono contento di aver ripreso il ritmo che avevo perso, credo sia dovuto alla fiducia innanzitutto della società e dell’allenatore. Non era cosa scontata, anzi, avevo accettato l’ipotesi di poter essere sulla lista dei partenti, così come quella di restare a giocarmi il posto sapendo di partire dietro nelle scelte, ma giocare per provare a vincere il campionato in una società importante. Perciò spero di ripagare questa fiducia”.
Sabato la Viterbese al “Ceravolo”, dunque: un impegno da non prendere sottogamba, al quale il Catanzaro dovrà approcciarsi con lo spirito espresso fin qui, al di là del proprio potenziale tecnico. “Sono tutte partite a sé, difficili – avverte Tentardini-. Affronteremo una buona squadra, con buone individualità che, nonostante non sia partita benissimo, sta venendo fuori, gasata dalle due vittorie consecutive. Dovremo essere bravi a indirizzare la gara sulla strada giusta, approcciandola come tutte le altre, sempre dando il massimo, andando forte e cercando di imporre il nostro gioco”.