Zaffaroni da Salò: “Non abbassare la testa”. E l’US lavora con un occhio al mercato

Ci si aspettava la pioggia, ma non la grandine. In riva al Garda vi era da subito la consapevolezza delle difficoltà insite nella cadetteria, dopo la vittoria dello scorso campionato. Nessuno, però, avrebbe potuto ipotizzare un avvio di torneo così in salita per la Feralpisalò. Ed è erroneo anche parlare di “avvio”, ormai, ora che ci si trova oltre il giro di boa e il tempo è tiranno.

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Quattordici punti, ultimo posto in classifica e quota salvezza (quantomeno passando dai playout) che si allontana pericolosamente, come una zattera che prende il largo. Ma i Leoni del Garda vogliono proprio scongiurare che si finisca in mare aperto, anche perché, archiviato il capitolo Vecchi, con Zaffaroni al timone dei segnali incoraggianti si erano visti.

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Sì, in special modo a ridosso delle feste natalizie. I verdeblu erano riusciti a tracciare un ruolino di marcia di tutto rispetto, depositando ottimismo e fiducia sotto l’albero: la vittoria nel derby con la Cremonese, bissata dal successo a Marassi contro la Samp e dal buon pareggio con il più accreditato Venezia. Insomma, sette punti (il cinquanta percento di quelli fin qui totalizzati) racimolati contro squadre top, non chicchessia.

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Ma la sconfitta di Bolzano ha rigettato nello sconforto la piccola realtà lombarda, già “privata” delle propria squadra, costretta a migrare al “Leonardo Garilli” per le partite casalinghe. E a Piacenza, sabato, tutto si avvertirà fuorché aria di casa per la Feralpi, che accoglierà l’esodo giallorosso – l’ennesimo – al seguito del Catanzaro. La scoppiettante vittoria colta contro il Lecco venerdì sera, pone l’accento su un entusiasmo mai perso, ma comunque rinvigorito dopo le tre sconfitte che hanno chiuso il 2023.

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“Dobbiamo essere più cattivi e determinati e avere maggiore malizia”: questa l’amara constatazione di Marco Zaffaroni dopo l’1-0 imposto dal Sudtirol, anche in previsione della partita di sabato, alle 14.00. “Non abbassare la testa”, ha invocato il tecnico della Feralpisalò, che già si è levato la soddisfazione di buttare fuori dai playoff il Catanzaro con l’Albinoleffe, in piena pandemia.

Dello stesso avviso è Luca Ceppitelli il quale, a caldo, ha lanciato un messaggio perentorio e inequivocabile: “Non c’è più tempo, bisogna spingere”, ha detto ai microfoni l’esperto difensore, tra le bandiere del Cagliari. Così, con Carraro e Letizia impegnati nel lavoro differenziato, i verdeblu si sono rimessi in marcia, oggi, al “Lino Turina“, per preparare la sfida. Squadra suddivisa in due gruppi: scarico e lavoro aerobico per chi è stato impiegato nell’ultimo incontro; esercitazioni di natura tecnica e partitella a campo ridotto, cinque contro cinque, per chi il campo non l’ha visto, invece.

Va da sé che, indipendentemente dal trovare il fanalino di coda o la capolista, l’US arriverà per giocarsela con l’intento di vincere, inutile fare demagogia e puntualizzare l’ovvio. Ma la Serie B non ammette pressappochismo ed è stata già ampiamente dimostrata la sua imprevedibilità.

Ritrovare Iemmello – nuovamente in rete – e con Biasci e Sounas in versione “super”, non può che restituire ardore al Catanzaro, nel mentre sono ripresi i lavori al Poligiovino e, sullo sfondo, si monitora il centrale brasiliano Matias Antonini.

Capitolo mercato, appunto: non ci saranno fuochi d’artificio – salvo sorprese – ma solo operazioni eventualmente funzionali. Il quasi 26enne in forza al Taranto da due stagioni, tra l’altro, spinge affinché possa andar via dalla Puglia. Al di là da come si concluderà la faccenda (con un “nulla di fatto” o con un “sì”), qualcosina occorrerà pur sfrondare in uscita, tra coloro che fin qui hanno avuto poco spazio e non hanno mai convinto pienamente. 

 

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